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Alita Angelo della Battaglia fra luci ed ombre

Pubblicato il 19 febbraio 2019 alle 17:45 da Debris


Non resterò immobile al cospetto del male

I primi dati ufficiali sugli incassi confermano la buona partenza di Alita l’Angelo della Battaglia. Contrariamente alle previsioni non ottimistiche della critica, il film diretto da Robert Rodriguez ha incassato circa 37 milioni di dollari negli Stati Uniti nel primo weekend di uscita, ( le predizioni erano di “soli” 22 milioni di dollari) e nel resto del mondo ha rastrellato in totale 131 milioni di dollari ( in Italia non è andato bene, con soli 1,2 milioni di incassi )

E’ da sottolineare come il film non abbia ancora debuttato su mercati, come quelli nipponico e cinese, dove, complice la fama di James Cameron, deus ex machina del progetto, e l’interesse suscitato dall’adattamento del manga diYukito Kishiro, sicuramente possiamo attenderci altri buoni risultati. Sufficienti a coprire e superare il budget del film ( 170 milioni di dollari). anche se è da vedere se garantiranno la certezza di un sequel.
Quel che possiamo dire, messa da parte la calcolatrice, è che se Alita l’Angelo della Battaglia non è, come ha entusiasticamente detto Yukito Kishiro, il “più grande film al mondo.“, ma sicuramente a è un ottimo adattamento, occidentale, di un manga. Di seguito alcune nostre opinioni.

La parte migliore del film è lo scenario della Città Discarica, o meglio la Città di Ferro, davvero reso in modo apprezzabile nel grande set costruito da Rodriguez a Houston. La trama dell’originale è ben ripresa e sviluppata, con alcune inevitabili concessioni allo spettacolo ed alle ragioni del cinema. Manca un qualsiasi accenno alle droghe, ben presenti nel manga, ed al più si parla di neutrali “medicine, manca un riferimento esplicito alle problemaiche umane, e sociologiche, degli innesti cibernetici. SI può perder la testa, e vederla impiantata su un corpo robotico. Si centra l’attenzione soprattutto sulla perdita della famiglia, con l’introduzione del personaggio della dottoressa Chiren ( ben interpretato da Jennifer Connelly), ex moglie del Dottor Daisuke Ito, e come lui esule dalla Città Volante, assente nel manga e presente solo negli OAV. La presenza di Chiren contribuisce però a dare un maggiore background al Daisuke Ido ed alla storia di sua figlia. Buona la caratterizzazione del personaggio di Alita da parte di Rose Salazar, anche se è contestabile trasformare la nostra bellicosa Cyborg in un’eroina della giustizia. Alita è una vera grande combattente, ma non è “Supergirl” e neppure “Wonder Woman”.O “Batgirl”! E una ragazza, un soldato, una persona in cerca della sua strada. Combatte soprattutto per le persone che le sono care.Fosse anche un cagnolino.


Alita's new poster without text

Avanziamo molte riserve invece su come è stato caratterizzato il personaggio di Hugo, ( interpretato da un Keean Johnson. Malgrado l’impegno dell’attore, complice una sceneggiatura forse non ben centrata sul personaggio, Hugo sembra talora “appiccicato” nel film. Presente solo per dare una “spalla romantica” a Alita medesima, e lo si vede soprattutto nel finale ( senza nulla anticipare). Non centrato, sicuramente, il personaggio dell’arcinemico di Alita, Desty Nova ( interpretato da Edward Norton), introdotto già in questo primo film. Nova, è stato trasformato, come è stato detto, in una specie di “Kipling magro” e minore, privo di alcune sue caratteristiche di fondo, fra cui l’ossessione per i budini che gli davano spessore e concretezza.
Manca nel film, malgrado le sue due ore di durata, quell’umorismo, anche nero, che fà spesso capolino nel manga, non come mero intervallo fra azioni concitate e drammatiche ma come elemento che rende i protagonisti vivi e vitali. Anche quelli robotici.

Ottimi gli effetti speciali, ricordiamo la breve ma bella scena acquatica,in cui ALita appare impegnata. Non avevamo dubbi su questa parte del film, considerando i nomi in gioco, ma Alita non è solo un contenitore di effetti speciali. Di grande interesse la gestione dei combattimenti – le sequenze del motorball sono efficacissime e da antologia – manca però qualche elemento per fare del film un vero e proprio blockbuster sul mercato occidentale.In particolare si sarebbe potuto, come accennato, caratterizzare meglio diversi personaggi.Lavorare sulle interpretazioni. Forse osare di più nel rendere più scuro il film.

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Il finale è volutamente aperto. Cameron e Rodriguez hanno più volte dichiarato di avere materiale per due film – e gli investimenti fatti sui giganteschi set di Houston dove il film è stato girato, ci fanno ben sperare, anche se il conto economico finale del film, al netto del budget usato e delle spese di promozione, non risultasse eccezionale per la produzione.
Sicuramente il miglior risultato che questo film avrà in futuro, e siamo sinceramente convinti di questo, sarà quello di spingere molte persone ad approfondire il mondo di Alita, leggendo, o rileggendo il manga. E questo è sicuramente un bel risultato.
E ve lo consigliamo, andate a vedere il film ma soprattutto leggetevi il manga!

Fonte Consultata:Animeclick


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