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Ronin Manga presenta: Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò,di Yasuhiro Imagawa

Pubblicato il 21 aprile 2010 alle 17:14 da Debris


Certamente le novità manga di questo periodo non finiscono solo con il lancio di Five Star Stories da parte della Flashbook..

Preceduta da un discreto battage pubblicitario è avvenuta l’attesa presentazione dei manga della nuova casa editrice Ronin Manga,e occorre dire che sono opere effettivamente di grande interesse
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Segnaliamo non solo la versione a fumetti di Vampire Bound,il noto anime trasmesso su You Tube da ma un’opera come Guin Saga: Re di Cheironia di Kaoru Kurimoto e Kazuaki Yanagisawa ( previsti tre volumi grande formato, 192 pagine, euro 6.90 ciascuno )

Il grazioso Lady Oscar Kids della Sensei Rioko Ikeda, un volume di grande formato, 80 pagine, colori, euro 12.00

Cosa succede quando alla corte di Francia, c’è nel regno una bimba in più… Anzi no, ce ne sono due… tre… quattro… cinque… Ma quante ce ne sono?! Tutte le Rose di Versailles in formato ‘kids’ imperversano in questa divertentissima versione umoristica a colori della celeberrima serie Lady Oscar..e l’ottimo,possiamo dire straordinario,Hiroshima, nel paese dei fiori di ciliegio trasposizione italiana dell’opera davvero un classico moderno di Fumiyo Kouno ,premiato con il prestigioso Great Prize al Japan Media Arts Festival e il prestigioso Creativity Prize al Tezuka Osamu Cultural Prize.

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Un’opera che viene presentata in un volume unico di grande formato, 112 pagine, euro 10.00 un volume che NON DEVE ASSOLUTAMENTE MANCARE nelle pagine di nessun vero appassionato di fumetti!!


Hiroshima, dieci anni dopo l’esplosione della bomba atomica che ha spazzato via troppe vite umane e distrutto il futuro dei sopravvissuti. E’ il 1995, e Minami vive nella consapevolezza che nonostante tutti gli sforzi, probabilmente non riuscirà mai più a essere felice. Eppure il mondo continua a esistere nonostante le più grandi tragedie, e Minami sta per scoprire che i fiori di ciliegio, così delicati e fragili, possono tornare a fiorire, intorno e dentro di lei… Dopo aver suscitato il plauso internazionale, aver dato origine a un film, a un romanzo e a un radiodramma, finalmente anche in Italia la graphic novel giapponese che apre il cuore e dona più di quanto qualsiasi altro libro su Hiroshima sia mai stato in grado di fare.

E ringraziamo ancora Davide Castellazzi per la sua preveggenza che ci ha fatto conoscere questa opera…

Fra questi manga segnaliamo in particolare

Giant Robot: il Giorno in cui la terra Bruciò

Riprendiamo e integriamo la nota di Animeclick

Macchine da guerra enormi dotate di arti poderosi; ferro, bulloni e (volendo) anche un po’ ruggine; paleotecnologia in puro stile Diciannovesimo Secolo proiettata nel futuro prossimo venturo; robot giganti comandati dal suono della voce umana del pilota, che non siede al sicuro in una cabina al loro interno, bensì resta aggrappato a maniglie posizionate sulla loro superficie esterna, in balìa di qualsiasi attacco; spionaggio, controspionaggio, organizzazioni internazionali di polizia, gruppi terroristici incappucciati che – come nella miglior tradizione – vogliono “conquistare il mondo” per diventarne i “padroni”, o scienziati pazzi e rancorosi che vogliono cordialmente distruggerlo; eserciti di eroi leggendari o mitologici della letteratura orientale antica che entrano prepotentemente nel mondo reale e, a suon di tecniche mistiche, affrontano in battaglia corazzate nucleari volanti. Tutti insieme rumorosamente.

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L’universo creato da Mitsuteru Yokoyama, uno degli autori storici del fumetto giapponese, inventore del cosiddetto genere dei “robot giganti”.

Ed ecco la rivisitazione moderna di uno dei suoi serial più noti internazionalmente a opera di Yasuhiro Imagawa, amato regista e scrittore, e Yasunari Toda, fumettista con altre serie robotiche e avventurose alle spalle.

Ecco Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò, una serie attualmente giunta al sesto volume in patria e in procinto di raggiungere le battute conclusive, che mette insieme le tematiche della letteratura steampunk occidentale (tecnologia avanzata in epoca preindustriale) con quelle della cinematografia wuxiapian orientale (spadaccini dotati di stupefacenti tecniche segrete e quasi perennemente in volo): un genere, a sua volta, del tutto innovativo, che potremmo definire con un neologismo, appunto,
wuxiapunk.

Un’opera spudoratamente bella!! Ben ricordata non solo per la sua prima storica serie,la prima serie… ma anche per l’ottima serie OAV

Un frammento della serie…

L’immortale Giant Robot ha avuto dieci vite,è stato anime,live Action, e sempre risorgerà…

GR Giant Robot

AMV della serie del 2003

La casa editrice Ronin Manga ha presentato in questa edizione la serie a fumetti, uscita nel 2007,
Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò titolo che fece entrare in fibrillazione tutti gli appassionati nipponici fin dalle prime presentazioni per la sua somiglianza con la serie del 1990 e per il suo disegno e soprattutto la presenza di

Quando fu annunciato, il titolo fece drizzare le antenne a tutti gli appassionati. Perché era così simile alla versione animata del 1990? Perchè quel particolare titolo stile anni cinquanta ??

Tutto si è chiarito quando furono rivelati i nomi degli autori:Yasuhiro Imagawa,ovvero l’autore della serie OAV,mentre ai disegni andava l’apprezzato Yasunari Toda conosciuto per Mobile Suit Gundam Seed Astray R e per Scyred
Scryed
il cui stile di disegno era maturato su quello del maestro Hirohiko Araki (autore de Le Bizzarre Avventure di JoJo).

Ma si sarebbe trattato del seguito ufficiale Giant Robot: il giorno in cui la Terra si fermò ?? Si ebbero alcune sconsiderate voci di corridoio dall’interno di Akita Shoten – la casa editrice che lo avrebbe pubblicato – che vollero praticamente confermarlo.

Una vera e propria opera di disinformazione! il primo episodio sbaragliò ogni convinzione: il protagonista, Daisaku Kusama, aveva solo dieci anni (due in meno rispetto alla serie animata), e non aveva la minima idea dell’esistenza di qualcosa chiamato “Giant Robot”!

Yasuhiro Imagawa sorprese tutti,come più tardi gli è accaduto in un’altra opera di animazione.Shin Hen mazinger!

Vero erede spirituale di Mistuteru Yokoyama, prese le redini della serie dandole una vera sterzata di novità attraverso l’inaspettato.

La sua volontà,la sua idea, questa volta, consisteva nel catturare l’attenzione di ben due tipi di pubblico: i fan di vecchia data, che desideravano nuove avventure della loro serie preferita, e i nuovi lettori, che non avevano alcuna dimestichezza con il mondo creato dall’autore originale, né con le varie versioni animate.

La presentazione dei personaggi-cardine di Giant Robot avviene perciò nelle battute iniziali dei primi episodi, e dato che si tratta di decine di persone, il piccolo Daisaku Kusama si trova proiettato in un mondo al di fuori della sua comprensione, tra gli esponenti della Organizzazione di Polizia Internazionale e la Società Segreta Big Fire, tutti estremamente agguerriti e chiaramente interessati ad agguantare il ragazzo per qualche ragione a lui ignota.

Ed ecco il doppio risultato di Imagawa.

I lettori DOC furono ovviamente in grado di riconoscere ogni singolo personaggio, eppure il comportamento di ognuno di loro lasciava adito a numerose congetture.

I nuovi lettori si trovarono catapultati in un mondo di gente sconosciuta e pericolosa, vivendo in prima persona la sorpresa e lo sgomento di Daisaku man mano che gli eventi precipitavano verso un unico clamoroso evento: la scoperta dell’esistenza di Giant Robot e della capacità di comandarlo vocalmente.

Nell’arco di un paio di episodi, Imagawa si dedica così a far convergere lettori vecchi e nuovi verso un solo punto, che è la presa di coscienza di ciò che sta accadendo, dopodiché cattura l’attenzione di entrambi… e li sconvolge per l’ennesima volta.

«Tutto quello che credevate di sapere è sbagliato». dunque

Secondo una tecnica mutuata dal mondo americano oserei dire…

Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò: da maggio 2010,192 pagine,euro 5,90. in tutte le fumetterie e librerie di varia.

La sigla nipponica della prima serie

Perchè tutto deve cambiare ma il ricordo del mito può e deve rimanere..

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