Apocalypse 0079
Episodio 2: Cross the Path of Light


Titolo giapponese:

光芒の峠を越えろ (Koubou no touge wo koero)



Titolo italiano:

Oltre il picco di luce



Negli ultimi giorni del dicembre U.C. 0079, quelli che saranno gli ultimi giorni della One-Year-War, gran parte della flotta di Zeon si è riunita attorno alla fortezza spaziale di A-Baoa-Qu, l'ultima roccaforte rimasta a difendere la strada verso Side 3, il Principato di Zeon. Persa la fortezza di Solomon dopo una terrificante battaglia, isolata la base lunare di Granada, l'esercito di Zeon guidato da Ghiren Zabi ha solo quest'ultima occasione per cercare di fermare l'avanzata dell'armata spaziale Federale, proprio davanti alle porte di Side 3. Attorno alla grande fortezza vanno convergendo centinaia di navi di Zeon, dai veloci Musai alle potenti Zanzibar, alle lente ma temibili corazzate spaziali Gwazine, la potente super portaerei spaziale Delos, migliaia di Mobile Suit, miriadi di soldati. Una visione imponente che esalta il capitano Monique Cadillac. La giovane è certa che la grande flotta riuscirà a fermare e respingere l'armata spaziale Federale; amaramente Prochnow, il comandante della Jotunheim, commenta che la flotta Federale radunata intorno a Solomon è ben più grande della flotta a cui la Jotunheim e la 603a Unità Tecnica si stanno riunendo. Il compito della 603a sembra rimanere sempre lo stesso, pur nella nuova situazione: viene loro affidato di "sottoporre a test" una nuova unità, appena uscita dalle industrie militari di Zeon, il Mobile Pod Oggo. Si tratta di una unità costruita velocemente per sopperire alla mancanza di MS, riutilizzando armamenti già pronti negli arsenali (fra queste armi sono evidenti le mitragliere degli Zaku, e bazooka e panzerfaust destinati ai Dom e mai utilizzati). L'Oggo in realtà è già stato approvato per l'utilizzo in battaglia, dai test precedenti è risultato superiore alle Ball federali in velocità e manovrabilità. Quindi è ormai evidente che dietro la facciata dei test quella della 603a è in realtà una vera e propria missione di guerra. Non solo: la 603a Unità Tecnica ha perso la sua autonomia operativa e malgrado non abbia capacità militari offensive sufficienti (oltre agli Zudah e agli Oggo la Jotunheim ha solo un armamento difensivo composto da mitragliatrici-cannoni binate ai quattro angoli della nave e nella parte ventrale) viene inserita nel plotone Kuspen, guidato dal Colonnello delle Forze Speciali Herbert von Kuspen [nota redazionale: il suo grado effettivo è quindi di generale, i gradi delle Forze Speciali sono superiori di due gradi a quelli delle forze normali a quanto si è capito all'inizio]
Kuspen giunge fino alla Jotunheim a bordo della sua unità personale, un MS-14S Gelgoog grigio, e comunica gli ordini del Quartier Generale. L'ufficiale appare subito molto deciso ad imporre la propria autorità, rifiuta le rimostranze del tenente May, si scontra aspramente con Monique Cadillac che da un momento all'altro si vede esautorata dalla sua posizione di comando. Gli ordini del Quartier Generale non si possono discutere: la 603a deve unirsi al plotone Kuspen e partecipare alla difesa di A-Baoa-Qu. Al punto in cui si è giunti occorre che ogni forza sia gettata nella battaglia, anche una forza minima come quella della Jotunheim e della 603a Unità Tecnica. Prochnow assiste allo scontro fra i tre, pensando che dalla frizione fra i tre ufficiali nulla di buono potrà venire.
Kuspen è ancor più convinto di Monique della possibilità di annientare l'esercito Federale, è sicuro del ruolo del suo plotone nello scontro che si avvicina, e anche se la Jotunheim e la 603a non gli sembrano mezzi sufficienti attende con impazienza gli esperti piloti promessi dal Quartier Generale. Piloti che siano capaci di sfruttare al meglio le effettive potenzialità degli Oggo. Ma avrà un'incredibile sorpresa. I piloti arrivano sulla nave ma invece dei soldati esperti promessi, si tratta di un gruppo di giovanissimi che non hanno neppure terminato i corsi di pilotaggio. Kuspen si rende conto immediatamente che non sono altro che carne da macello, ma invece di indignarsi pensando alla loro età e al loro certo destino, quel che gli brucia di più è l'offesa al suo onore di soldato, onore che considera infangato dalla scelta del Quartier Generale.
Fra i giovani cadetti si distingue un ragazzo che si esibisce in un accorato e patriottico discorso che sembra caricare l'intera squadra e colpisce lo stesso Kuspen; questi giovani sono mossi da un vero amore per la loro patria, che vogliono difendere ad ogni costo, anche a costo della loro vita. Il ragazzo è Erwin Cadillac, il fratello minore di Monique e la sua presenza sorprende e stupisce la giovane donna. Perché sei qui, fratellino? Perché sei venuto? Perché hai lasciato nostra madre? Sono tutte domande che Monique rivolge al fratello - forse a se stessa - in un colloquio nell'hangar della nave. Vecchie gelosie e amore fraterno si mescolano nella consapevolezza inespressa che entrambi potrebbero non tornare indietro dalla missione. Si salutano come due soldati, promettendosi aiuto reciproco, ma Monique perplessa guarda, poi, le sue mani: cosa vale il suo saluto? Che vale mandare alla guerra quel suo giovane, entusiasta fratellino? La pilota capace di affrontare in battaglia il nemico senza timore ha il cuore che trema pensando alla sorte del suo piccolo Erwin.
Mentre Monique ed Erwin parlavano, nello spazio il grosso della flotta federale lasciava Solomon dirigendo dritta verso la fortezza di A-Baoa-Qu. Il Quartier Generale di Zeon, allertato dalle pattuglie più esterne, decide di inviare proprio l'unità di Kuspen in una missione diversiva apparentemente senza molto valore: una parte del plotone, e Kuspen sceglie proprio la Jotunheim e gli Oggo per la loro velocità, dovrà raggiungere l'orbita lunare per ingaggiare le forze nemiche che stanno cercando di riunirsi al corpo principale della loro flotta. Lo scopo è soprattutto quello di distrarre queste forze, ritardarle, far credere loro nella possibilità dell'inizio di un contrattacco. La missione, chiunque la compia, è estremamente rischiosa, quasi un suicidio, come contesta Monique la quale ancora non sa ancora che verrà affidata proprio a suo fratello, un giovane pilota coraggioso, lo definisce Kuspen. Erwin e i suoi due compagni sono i primi tra gli studenti ad andare in battaglia, e partono accompagnati dal vero e proprio tifo degli altri cadetti. Solo nell'Oggo, attendendo di essere lanciato, Erwin lascia cadere per qualche istante la maschera di soldatino patriottico, rivelando in un breve colloquio con Oliver May di essere ben consapevole dei rischi a cui va incontro. E come un fratello linguacciuto si lascia sfuggire che la sorella Monique parla spesso di lui "quel tenente fissato con l'ingegneria" nelle sue lettere.

Vi è poco tempo per la vita privata in quelle ore, attorno alla 603a si svolgono fatti che cambiano il destino degli uomini sconvolgendolo. Un lampo di fuoco dorato attraversa il cielo davanti alla Jotunheim: è il cannone solare ideato da Zeon che spazza via in un attimo le vite di Degwin Zabi e del maresciallo Revil, la "Degwin il Grande" e centinaia di navi della flotta federale. Un'occasione unica per un contrattacco, se solo ci fosse un coordinamento fra l'azione del Solar Ray ed il Quartier Generale di Zeon. Ma Ghiren ha ben nascosto questa sua super arma, l'ha nascosta a suo padre e l'ha nascosta ai suoi comandanti che per il contrattacco hanno mandato una sola nave, con tre piccoli incursori. Ha senso la solitaria missione di Erwin in questa situazione? Sono solo tre piccole unità. Che significato ha ora l'azione, chiede Monique. E non è solo la sorella a parlare in lei, ma la militare. Kuspen, testardamente, ignorando le parole di Monique decide di continuare la missione e di lanciare gli Oggo verso non si sa quale bersaglio, verso non si sa quale destino. Un destino che compare nello spazio davanti alla Jotunheim sotto forma di due Salamis che stavano svolgendo una semplice ricognizione e non esitano a gettarsi verso la nave isolata, una facile preda. Le Salamis sganciano sei Ball: dovrebbero da sole riuscire a distruggere la nave della 603a, che appare priva di difese. Le sonde sganciate dalla Jotunheim per controllare il combattimento e rastrellare dati iniziano la loro analisi. Lo scontro sembra impari, anche se Kuspen, vedendo la confusione della formazione delle Ball ed ascoltando attraverso la radio le comunicazioni tra i piloti, si rende conto che anche le unità nemiche sono guidate da reclute ai loro primi voli.
... Il Moloch della Guerra di Un Anno ha divorato le vite di intere generazioni su Zeon e sulla Terra ...
I tre Oggo guidati da Erwin iniziano l'assalto puntando alle navi federali ma il loro fuoco concentrato verso le Salamis si dimostra privo di efficacia, anche se porta i piloti delle Ball a decidere di attaccare per primi proprio i piccoli mezzi, lasciando perdere la Jotunheim. Ancora una volta le massicce forme della nave della 603a finiscono per confondere i nemici che la considerano una unità lenta, facile preda da attaccare in un secondo momento. Nello scontro con le Ball i piccoli Oggo dimostrano tutte le loro possibilità e l'esattezza delle valutazioni effettuate su di loro. Erwin e i suoi compagni non solo riescono ad abbattere per primi un'unità nemica (suscitando l'entusiasmo dei compagni e dell'equipaggio, che applaude quasi fosse uno spettacolo. Solo Monique ed Oliver restano in silenzio, assorti) ma nel duello ad alta velocità con le Ball dimostrano di avere un'efficacia ed una versatilità persino superiori al previsto. Malgrado l'inferiorità di numero riescono a prevalere in diversi scontri, abbattendo gran parte delle unità federali. Oliver e Kuspen sono entusiasti dei dati che arrivano attraverso le sonde, ma i limiti degli Oggo sono nel modo in cui sono stati costruiti: con troppa fretta e con pezzi riciclati. Lo stress dello scontro inevitabilmente vuole il suo prezzo: una delle unità ha un guasto ed è una facile vittima degli avversari che senza pietà la braccano e la colpiscono più volte. L'Oggo esplode proprio davanti ad Erwin che accorreva in aiuto del compagno in pericolo.
Lo shock del giovane pilota è enorme, non doveva morire, non doveva esplodere ("Ricostruiamolo dai rottami" ..questa è la frase di Erwin...) Il ragazzo perde il controllo dei nervi e della capsula e letteralmente ferma l'Oggo nello spazio. Monique che dalla Jothuneim osserva la scena attraverso le telecamere delle sonde di analisi, terrorizzata, riesce a farlo riprendere con un appello accorato, in tempo per evitare l'attacco delle Ball superstiti e per affrontarle utilizzando le braccia pneumatiche dell'Oggo. Il combattimento nello spazio è di una violenza inenarrabile. Alla fine Erwin ha la meglio sugli avversari ma non riesce ad evitare che l'ultimo nemico (le armi della Ball sono ormai inutilizzabili) con una manovra disperata gli piombi addosso, letteralmente, ad un metro di distanza... separato da lui solo dall'acciaio delle capsule... è un momento terribile per tutti. Ma incredibilmente, mentre il pilota federale folle di terrore cerca di attaccare Erwin, il giovane zeoniano decide di non uccidere più; mentre para i colpi sempre più violenti e disperati del nemico, parlando attraverso la radio riesce a convincere l'altro, un ragazzo come lui, della follia del loro comportamento, della follia di quello scontro orribile e della necessità di fermarsi, di smetterla... alla fine dopo lunghi minuti il pilota federale decide di arrendersi, di consegnarsi al "mostro spacenoid".
Mentre rientrano alla Jotunheim l'entusiasmo è grande: Erwin è salvo. Nessuno immagina che il destino ha in serbo un ultimo tragico scherzo. Le due Salamis, dimenticate, sono tornate indietro risalendo l'orbita, e incuranti della presenza di loro mezzi aprono un pesante fuoco di sbarramento che non colpisce la Jotunheim, grazie alla pronta reazione del comandante Prochnow, ma che investe in pieno Erwin ed il pilota federale. Davanti agli occhi terrorizzati di Monique ed Oliver, Erwin sparisce in un lampo di fuoco...
C'è un destino che incombe anche su i due folli comandanti federali. Non si sono resi conto di quanto sta succedendo alle loro spalle. La flotta lanciata da Granada, con alla testa la Zanzibar di Char e la Gwazine di Kycilia, approfittando della confusione fra le linee nemiche generata dall'attacco del Solar Ray ha rotto gli indugi ed abbandonando i suoi nascondigli fra le pieghe dello spazio ha deciso di cercare di raggiungere A-Baoa-Qu. E' la flotta lanciata da Granada, che fa semplici brani delle due piccole Salamis, ma oramai è troppo tardi...troppo tardi per salvare Erwin e il ragazzo terrestre...
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