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Autore Topic: Gundam Origini: mie valutazioni  (Letto 132490 volte)
mNeo
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« Risposta #165 il: 17 Maggio 2013, 15:53:35 »

un boing? che è una molla?  asd

Praticamente si, ora li costruiscono in gomma, così quando cadono rimbalzano.
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« Risposta #166 il: 17 Maggio 2013, 16:02:40 »

Io non parlo di credibilità ma di minor sforzo di sospensione dell'incredulità, necessaria per leggere o guardare qualunque opera di fantasia.
Se parliamo di in termini di credibilità, non riesco a rammentare un singolo anime che si salvi, tutti, chi più, chi meno si basano su fatti improbabili, incredibili o direttamente soprannaturali.
Se parliamo di sospensione minore o maggiore dell'incredulità si spiegano i cambiamenti non certo marginali che Yas ha fatto ad una trama che rimane assolutamente non credibile in termini di pura razionalità.
 Nessun ragazzo senza esperienza saprebbe guidare dall'oggi al domani un robottone di metri e metri e vincere scontri con soldati allenati e preparati. Se proprio devo accettare tale presupposto preferisco credere che abbia leggiucchiato qualcosa hackerando il pc del padre piuttosto che vederlo improvvisare tenendo il manuale sulle ginocchia.
Sono sicurissima che in un mondo reale Mirai non avrebbe fatto neppure sollevare di un metro la WB, ma visto che in Gundam il pilota è lei , preferisco saperla piccola donna in carriera con già una infarinatura accademica sul pilotaggio piuttosto che ragazzina nominata pilota perchè una volta ha guidato lo shuttle del suo paparino tanto ricco.
In un mondo reale mi chiedo quale Stato Maggiore avrebbe lasciato una "corrazzata supersegretissima appena varata ed unico modello" nelle mani di un tenentino e di qualche marmocchio. Yas lascia Bright a comandare l'asilo nido ma gli affianca un numero ben maggiore di soldati, mezzi di rifornimento etc-


Sono perfettamente d'accordo lo sforzo di Yas è stato quello di rendere meno incredibile una storia comunque incredibile.
E tutto sommato mi pare che bene abbia adempiuto al suo compito.
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« Risposta #167 il: 17 Maggio 2013, 16:19:53 »

Sono perfettamente d'accordo lo sforzo di Yas è stato quello di rendere meno incredibile una storia comunque incredibile.
E tutto sommato mi pare che bene abbia adempiuto al suo compito.
Assolutamente, Origini è una gran bella opera che ha dato nuova linfa ad una storia che seppur basilare, stava iniziando a puzzare di stantio.
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« Risposta #168 il: 17 Maggio 2013, 19:14:52 »

Io non parlo di credibilità ma di minor sforzo di sospensione dell'incredulità, necessaria per leggere o guardare qualunque opera di fantasia.
Se parliamo di in termini di credibilità, non riesco a rammentare un singolo anime che si salvi,
Si, ma infatti la credibilità l'aveva tirata fuori Revil e io stavo rispondendo a Revil... (e sono 2) angelo

E comunque in origin come nell'originale (!!!) la WB è spacciata dalla Federazione come unità di punta con mezzi di punta supersegreta e strategicamente fondamentale, ma in realtà é uno strategicamente credibilissimo e realistico "specchietto per le allodole".

Ricordiamoci che in Gundam l'RX-78 non viene mai prodotto in serie e che la Federazione vince la guerra in tutt'altro modo e con tutt'altri mezzi. Amuro non é Luke Skywalker e non distrugge alcuna Morte Nera, anzi alla fine resta quasi a piedi. La WB viene lasciata a Bright e al suo equipaggio di profughi e ragazzini perché distragga l'esercito di Zeon, convinto di concentrarsi sugli unici prototipi vitali per la riproduzione (e che non ha idea di aver a che fare con ragazzini, vedasi lo stupore di Ramba Ral), mentre sin dalla prima serie (ma anche nelle successive) viene dimostrato che a Jaburo la produzione era già bella che avviata.

In una situazione come quella, se la WB sopravvive meglio, così il diversivo continua.... se perisce pazienza, tanto porta poco o nulla di significativo.
Questo é assai più palese e reiterato che l'obbiettivo, immaginario cambio di età non riportato - stranamente - in alcun dove in Origin, non nell'anime né negli speciali o nelle interviste. Cioé hanno trovato il tempo per discutere e trascrivere su tutte le scelte operate da YAS tranne quella?


Ripeto: mi pare improponibile, come teoria...
Ma il problema secondo me qui è altrove, cioé in cosa cerchiamo in Gundam. E cosa, invece, volevano trasmettere i suoi autori.

Il tema di Gundam, quello centrale non è certo la verosimiglianza o il realismo, ma una riflessione molto amara sulla guerra. Una guerra in cui perfino i "buoni" (o quelli "meno cattivi") non esitano a mandare dei ragazzini a morire pur di guadagnare tempo sull'avversario. Una guerra in cui i giovani vengono mandati al fronte senza un perché.

Spostare l'età anagrafica dei personaggi significa rinunciare a tutto questo importante senso di lettura.

In nome di cosa, poi? Del maggior realismo per la figura che guida una corazzata spaziale? Sforzo inutile, visto che comunque nessuno degli spettatori sa necessariamente nemmeno cosa sia, figuriamoci cosa serva per guidarla, una corazzata spaziale!




...ma io stavo cercando di rispondere a revil a proposito del suo pensiero "più vecchi=più credibili"!
« Ultima modifica: 17 Maggio 2013, 20:09:29 da Bright » Loggato

-hKanSii
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« Risposta #169 il: 17 Maggio 2013, 23:43:49 »

Ripeto: mi pare improponibile, come teoria...
Il tema di Gundam, quello centrale non è certo la verosimiglianza o il realismo, ma una riflessione molto amara sulla guerra. Una guerra in cui perfino i "buoni" (o quelli "meno cattivi") non esitano a mandare dei ragazzini a morire pur di guadagnare tempo sull'avversario. Una guerra in cui i giovani vengono mandati al fronte senza un perché.

Spostare l'età anagrafica dei personaggi significa rinunciare a tutto questo importante senso di lettura.


Ti sbagli: il tema di fondo di Gundam è l'incomunicabilità dell'essere umano coi suoi simili e se sia o meno possibile superarlo tramite un processo di maturazione. E' più un "anime di formazione" che un "anime che parla di guerra".

La guerra è solo un elemento scenico, un elemento (sempre ai margini) che Tomino utilizza per mettere in scena le vicende di un gruppo di ragazzi ed i loro tentativi di diventare uomini e superare le loro difficoltà.

Vero che Yas migliora l'aspetto "credibilità", della verosimiglianza della guerra.
Però al centro della storia* ci sono sempre e soltanto i personaggi e il loro percorso di crescita (o, per alcuni, la mancanza di tale processo).


Poi, è naturale che le battaglie siano (anzi, debbano) essere spettacolari il più possibile: è un prodotto commerciale che deve essere appetibile alla maggior parte possibile del pubblico. E le battaglie sopperiscono a questa necessità di "specchietto per le allodole" necessario per renderlo "appetibile" alle masse.
Ma più in là di questi due loro scopi non vanno.



*almeno per quanto riguarda lo 0079. In altre storie del Gundamverse (come 8th MS Team o lo 0083) la guerra è certamente un elemento importante, un elemento che guida le decisioni, le azioni dei vari personaggi (con incidenza varia a seconda dell'opera (ad esempio in 0083 l'elemento guerra è maggiormente importante, per trama e sviluppo personaggi, rispetto a 8th MS Team)), quasi assurge al ruolo di "personaggio" anche se non protagonista.
Ma nello 0079 no, la guerra è solo un "contorno" non rilevante, fornisce solo la scenografia ed una "facile" occasione ai personaggi per potersi mettere in gioco.
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« Risposta #170 il: 18 Maggio 2013, 00:45:00 »

 confuso  Credevo che tutti potessero postare, non credevo, Bright, che fosse una discussione privata tra te e Revil.... 
Dici che nessuno in Giappone parla di questo argomento. Ne sei sicuro? E questo dovrebbe poi impedire a noi di parlarne?
Direi proprio di no.... asd
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« Risposta #171 il: 18 Maggio 2013, 02:01:51 »

Ti sbagli: il tema di fondo di Gundam è l'incomunicabilità dell'essere umano coi suoi simili e se sia o meno possibile superarlo tramite un processo di maturazione. E' più un "anime di formazione" che un "anime che parla di guerra".

La guerra è solo un elemento scenico, un elemento (sempre ai margini) che Tomino utilizza per mettere in scena le vicende di un gruppo di ragazzi ed i loro tentativi di diventare uomini e superare le loro difficoltà.



Si concordo e mi permetto di aggiungere che il superare la barriera dell'incomunicabilità sia ciò che contraddistingue  l'essere new type come individuo in grado di sviluppare una nuova etica realmente basata sulla comprensione (empatica) degli altri,  e sul rifiuto della violenza , e che solo successivamente comporta  l'acquisizione di determinate capacità "fuori dal comune".

Se prima non si padroneggia e si comprende la reale portata dell'evoluzione etica (primaria e prodromica) anche esercitare facoltà straordinarie, non condurrà ad altro se non l'insuccesso e la morte,(vedi Haman e Scirocco) oppure a Lalah sotto altri aspetti (che seppur molto dotata non riesci ad affrancarsi dal suo affetto per Char, ed in nome dello stesso a compiere malefatte  inenarrabili verso i suoi simili), condividere la sofferenza del cigno è un passo, ma è sterile se poi non si comprende il valore della vita umana.

Amuro, al contrario nel frattempo, fa esperienza, soffre non si lascia andare a voli pindarici tipo Char e si adatta, e cresce, e sotto questo punto di vista è il personaggio che più di tutti si evolve, mettendo, in più occasioni le sue potenzialità al servizio degli altri, senza arrivare  come Char in CCA a sviluppare deliri di onnipotenza, o come Haman o Scirocco a sviluppare personalità devianti.

Chiusa parentesi se no onailime, oltre che della faccia da  ciapet ciapet, di essere criptico, e di fare discorsi da iniziati, mi può anche contestare una propensione alla logorrea.

 angelo  brindisi
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« Risposta #172 il: 18 Maggio 2013, 09:36:54 »

Ti sbagli: il tema di fondo di Gundam è l'incomunicabilità dell'essere umano coi suoi simili e se sia o meno possibile superarlo tramite un processo di maturazione. E' più un "anime di formazione" che un "anime che parla di guerra".
Allora si sbaglia anche Tomino, a pag.33 e seguenti del vol.1 del dvd box encyclopedia, quando dice che scrisse Gundam per riflettere sulla domanda "Perché gli uomini continuano a farsi la guerra?" e quando dice che scelse il tema della guerra "per poter fare un anime che sembrasse un film" (citazioni testuali)!!!

Glielo dici tu, che non sa perché ha scritto cosa ha scritto? rotolul

EDIT: Tra l'altro la stessa cosa la dice il producer Sunrise Eiji Yamaura nella prefazione all'Illustration Book (si vede che sono in ferie a casa? Ho tutto sottomano!), magari può ricordarsi male l'autore (!!!), ma che anche il produttore che stanziò i fondi si ricordi male nella medesima maniera, beh...

Il tema dell'incomunicabilità indubbiamente c'é ed é importante, ma sopraggiunge assai dopo coi newtype (ne parlai io stesso nel topic "newtype si newtype no", sottolineando proprio questo aspetto: la negazione della comunicazione anche a dispetto dell'evoluzione, il rifiuto dell'umanità della via verso la speranza).

Il discorso di formazione e crescita? Ha anche più senso all'età originaria del personaggi, senza scomodare il Giovane Holden. Grazie per aver, non so quanto volontariamente, confermato il mio punto.

Ma ritorniamo a bomba: fatemi vedere un qualsiasi punto del manga dove sia scritto che Mirai è ultraventenne e non ha 18 anni come nell'anime. O anche un'intervista, una notarella a margine, qualcosa. Perché se non c'é, Mirai ha 18 anni come nell'anime, e tutti gli altri appresso a lei!

Tra l'altro quello che sostenete la renderebbe ben più vecchia di Bright...

@ spaceK: Certamente chiunque può postare e tutti partecipare, quello che intendevo io è che quando dissi "non concordo" rispondevo a Revil, mentre tu mi hai citato dicendo che "che io concordi o meno" Yas ha obbiettivamente blablabla... a parte che da dove salti fuori questo ineluttabile "obbiettivamente" ancora non si capisce, ma io non concordavo con Revil, non parlavo di Yas!
Revil, non io, aveva tirato fuori la credibilità legata all'età. lo stavo discutendo, ogni volta che parlavo di credibilità, questa sua equazione per me assolutamente sbagliata.

Anche perché se cercassi DAVVERO la credibilità in una storia del genere, parlo di me medesimo Bright, non partirei certo dall'età dei personaggi, ma comincerei come minimo togliendo i robot giganti antropomorfi! Sarebbe lo stesso Gundam, senza i MS? Narrativamente, io mi sento di dire di sì. Ma buona parte dell'appeal morirebbe senza dubbio.
« Ultima modifica: 18 Maggio 2013, 10:44:00 da Bright » Loggato

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« Risposta #173 il: 18 Maggio 2013, 10:59:44 »

scusate, ma NON esiste opera letteraria ( o non letteraria) che abbia un minimo di valore e sia riconducibile ad un SOLO tema.
in Gundam, che è un opera pop di alto livello, i temi sono almeno ( almeno) due e non si escludono a vicenda: sia quello indicato da shin che quello indicato da bright. possiamo considerarne uno più fondamentale dell'altro, ma non si escludono a vicenda.
per tacere del fatto che una buona opera funziona forse soprattutto se ha la capacità di raccogliere/suscitare le proiezioni di chi la osserva, che, nei limiti propri dell'oggetto, ha comunque la facoltà di metterci "del suo".

e non esiste autore che sappia davvero fino in fondo cosa ha messo nella sua opera. ve lo dico da autore (di musica, d'accordo, non è la stessissima cosa) - solo gli autori molto mediocri producono qualcosa che si riduce esattamente alle loro intenzioni consapevoli - che sono per lo più di scarso interesse ( come dimostrano tutte le opere di scarso valore il cui "contenuto" si riduce all'enunciazione delle convinzioni dell'autore - che raramente ha profondità filosofica...)

o vogliamo ridurre la divina commedia al significato (pedante e superato dalla storia) della sua allegoria??? ( che era ovviamente e palesemente l'oggetto principale della cura e dell'attenzione di Dante - che dal punto di vista filosofico non faceva altro che aderire senza  troppa originalità ai principi della filosofia scolastica enunciandoli sicuramente con meno forza, freschezza e competenza di Tommaso D'Aquino).

c'è un bellissimo testo di Merleau Ponty che bene illustra la questione ( ma non ricordo il titolo) - c'è anche un bello scritto di Borges su Hawthorne e Poe che affronta la stessa questione.

ripeto, se il "contenuto" di un'opera letteraria di valore più che nullo si esaurisse nelle intenzioni comunicative manifeste dell'autore io non potrei apprezzare ( come ho apprezzato) la trilogia fantascientifica di C.S Lewis, la cui tematica ideologica è lontanissima dalla mia sensibilità ( a proposito, la consiglio vivamente - "lontano dal pianeta silenzioso" "perelandra" e "l'orribile forza" editi da adelphi)

@ revil... criptico si ( devo avertelo detto una volta) discorsi da iniziati non ricordo faccia da revil non era certo rivolto a te era un'idea geniale per sostituire un'espressione volgare con una meno volgare smile
« Ultima modifica: 18 Maggio 2013, 11:06:41 da onailime » Loggato

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« Risposta #174 il: 18 Maggio 2013, 11:19:25 »

scusate, ma NON esiste opera letteraria ( o non letteraria) che abbia un minimo di valore e sia riconducibile ad un SOLO tema.
in Gundam, che è un opera pop di alto livello, i temi sono almeno ( almeno) due e non si escludono a vicenda: sia quello indicato da shin che quello indicato da bright. possiamo considerarne uno più fondamentale dell'altro, ma non si escludono a vicenda.
per tacere del fatto che una buona opera funziona forse soprattutto se ha la capacità di raccogliere/suscitare le proiezioni di chi la osserva, che, nei limiti propri dell'oggetto, ha comunque la facoltà di metterci "del suo".

e non esiste autore che sappia davvero fino in fondo cosa ha messo nella sua opera. ve lo dico da autore (di musica, d'accordo, non è la stessissima cosa) - solo gli autori molto mediocri producono qualcosa che si riduce esattamente alle loro intenzioni consapevoli - che sono per lo più di scarso interesse ( come dimostrano tutte le opere di scarso valore il cui "contenuto" si riduce all'enunciazione delle convinzioni dell'autore - che raramente ha profondità filosofica...)

o vogliamo ridurre la divina commedia al significato (pedante e superato dalla storia) della sua allegoria??? ( che era ovviamente e palesemente l'oggetto principale della cura e dell'attenzione di Dante - che dal punto di vista filosofico non faceva altro che aderire senza  troppa originalità ai principi della filosofia scolastica enunciandoli sicuramente con meno forza, freschezza e competenza di Tommaso D'Aquino).

c'è un bellissimo testo di Merleau Ponty che bene illustra la questione ( ma non ricordo il titolo) - c'è anche un bello scritto di Borges su Hawthorne e Poe che affronta la stessa questione.

ripeto, se il "contenuto" di un'opera letteraria di valore più che nullo si esaurisse nelle intenzioni comunicative manifeste dell'autore io non potrei apprezzare ( come ho apprezzato) la trilogia fantascientifica di C.S Lewis, la cui tematica ideologica è lontanissima dalla mia sensibilità ( a proposito, la consiglio vivamente - "lontano dal pianeta silenzioso" "perelandra" e "l'orribile forza" editi da adelphi)

@ revil... criptico si ( devo avertelo detto una volta) discorsi da iniziati non ricordo faccia da revil non era certo rivolto a te era un'idea geniale per sostituire un'espressione volgare con una meno volgare smile
Concordo con te sulla pluralità dei contenuti, che io stesso ho indicato più volte in altri post tra i quali quello da me citato pocanzi. Resta il fatto che Gundam come tutte le opere parte da una determinata idea dell'autore. Poi ne sviluppa molte altre, verissimo, ma Tomino su richiesta risponde innanzitutto con quella idea scatenante che io cito ogni volta. E se poi salta fuori qualcuno che mi dice "ti sbagli" (quando magari poteva dire benissimo "non é solo questo, ma anche..."), la cosa mi pare quantomeno ridicola.
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« Risposta #175 il: 18 Maggio 2013, 11:27:06 »

guarda, io sinceramente penso che molto spesso gli autori fraintendano quello che fanno, così come credo che molto spesso si sottovaluti l'aspetto formale che, a livello comunicativo sostanziale non è sicuramente meno rilevante dell'aspetto "contenutistico" ( anzi, secondo me è più rilevante, perchè veicola proprio quei contenuti che non sono esprimibili a livello meramente verbale - e che sarebbero meglio espressi, quindi, con un linguaggio razionale) mi interessa leggere cosa dicono sul proprio lavoro, ma tendo a non considerarlo mai come un punto esplicativo definitivo.
è curioso, ma - secondo me - è così
chi si conosce fino in fondo? nessuno. quindi chi può sapere cosa fa davvero quando si mette in gioco fino in fondo?
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« Risposta #176 il: 18 Maggio 2013, 13:04:03 »

guarda, io sinceramente penso che molto spesso gli autori fraintendano quello che fanno, così come credo che molto spesso si sottovaluti l'aspetto formale che, a livello comunicativo sostanziale non è sicuramente meno rilevante dell'aspetto "contenutistico" ( anzi, secondo me è più rilevante, perchè veicola proprio quei contenuti che non sono esprimibili a livello meramente verbale - e che sarebbero meglio espressi, quindi, con un linguaggio razionale) mi interessa leggere cosa dicono sul proprio lavoro, ma tendo a non considerarlo mai come un punto esplicativo definitivo.
è curioso, ma - secondo me - è così
chi si conosce fino in fondo? nessuno. quindi chi può sapere cosa fa davvero quando si mette in gioco fino in fondo?
Concordo su tutto, anzi guai se non fosse così, avremmo opere ben più povere e grigie. Nondimeno, ammettiamo di ascoltare, anche magari non in prima istanza, il parere dell'autore... poi capita spesso che l'opera ci trasmetta anche altro, magari in maniera più prorompente, o addirittura troviamo le mire dell'autore completamente esterne al nostro percepire dell'opera. Tomino non sentiva ad esempio l'importanza della coscrizione dei personaggi, e nei romanzi li rende tutti militari di carriera. Alcuni anni dopo, lavorando a Z, ormai resosi conto di aver sottovalutato quell'aspetto, ci ripresenta un protagonista inizialmente costretto dagli eventi e comunque riluttante, maldisposto verso gli adulti e le loro guerre. Da questo leit motiv, disatteso nei romanzi originali, non si staccherà più, nelle opere successive.

Per questo i "ti sbagli" mi fanno un po' ridere: Tomino stesso non userebbe mai quelle parole, anche avendo la paternità dell'opera. Quale utente di quale forum può permettersi di farlo? Nell'intervista da me citata a Tomino vengono sottoposte anche altre chiavi di lettura, le discute tutte, alcune condividendole, altre prendendo le distanze e dicendo che non era sua intenzione implementarle (vedasi l'accostamento con Fanteria dello Spazio, da lui respinto piuttosto fermamente)
« Ultima modifica: 18 Maggio 2013, 13:17:50 da Bright » Loggato

rHakui
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« Risposta #177 il: 18 Maggio 2013, 13:11:56 »

Il dubbio anagrafico è nato, anche in me, per il ruolo che la sorella di Char ha su Loum dove è medico in ospedale (anche ammettendo che faccia tirocinio), mentre nell'anime era detto da Kai che era studentessa di medicina. Magari è la stessa cosa, ossia è studentessa di medicina, come dice Kai su Side7, che faceva il tirocinio al Miranda Central Hospital di Loum, come dice Origini. Se la cosa fosse così, e lei al primo anno di università, quindi intorno a 18 anni, faceva tirocinio in ospedale, allora avrebbe la stessa età che ha nell'anime e la cosa finisce lì. Il dubbio mi è nato perché nessuno, nel manga, dica che è all'università, Kai dice che faceva la volontaria, e poi appare medico in ospedale (come se fosse già laureata). Ma a ben vedere il tirocinio al primo anno permette di far concordare le due versioni senza alterare la sua età.

Del resto non si danno nemmeno le età che, se fossero diverse da quelle note nell'anime, sarebbero state citate.
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« Risposta #178 il: 18 Maggio 2013, 13:19:56 »

Allora si sbaglia anche Tomino, a pag.33 e seguenti del vol.1 del dvd box encyclopedia, quando dice che scrisse Gundam per riflettere sulla domanda "Perché gli uomini continuano a farsi la guerra?"

E, guarda caso, la risposta che ha dato con (e in) Gundam è "perchè non riescono a comunicare e non si comprendono tra loro".
Che è il tema principale di Gundam.


e quando dice che scelse il tema della guerra "per poter fare un anime che sembrasse un film" (citazioni testuali)!!![/u]

Appunto, scelse il tema della guerra come "sfondo" sul quale ambientare le vicende dei suoi personaggi.
Uno sfondo che gli permettesse di avere anche una parte "spettacolare" con la quale attrarre anche coloro i quali non avrebbero compreso/intuito o gradito il tema portante di Gundam.

Che, poi, il tema della guerra in Gundam 0079* abbia assunto, agli occhi del fandom, una valenza superiore a quella intesa inzialmente dall'autore è un'altra storia ed è simile al caso che si è avuto con Evangelion, dove il tema della critica dell'autore al fenomeno dell'isolamento (fisico e sociale) dell'otaku è stato completamente ignorato dai fans, che hanno dato importanza principale ad un elemento marginale quali le battaglie con gli Apostoli.

Ma ciò non inficia il fatto che il tema portante di Gundam sia l'incomunicabilità.
Il Newtype è un elemento in più che utilizza Tomino per rafforzare il tema: anche con poteri superiori, anche con la possibilità di utilizzare un sistema di comunicazione che trascende la parola (che è fraintendibile) e mette direttamente in comunicazione l'animo delle persone, gli esseri umani non riescono comunque a comunicare, a comprendersi tra loro. E questa incomprensione porta, inevitabilmente, allo scontro ed alla guerra.

Glielo dici tu, che non sa perché ha scritto cosa ha scritto? rotolul

Ma non c'è bisogno di dirglielo, Tomino sà benissimo cosa ha scritto e cosa vuole dare ad intendere.
E con che intenzioni sceneggiò Gundam.




*nei Gundam successivi, per vari motivi (ritengo per meri motivi economici e di merchandising (non che Gundam 0079 non fosse un prodotto nato per vendere giocattoli, anzi)), l'aspetto "guerra" è maggiormente rilevante ed impatta più o meno direttamente nelle vicende dei personaggi, assurgendo ad un ruolo di una importanza sconosciuta nello 0079, mentre viene abbandonato (più o meno parzialmente) il tema inserito in Gundam 0079 (forse, quelli che più si avvicinano alle tematiche "primigenie" di Gundam 0079 sono "Turn A Gundam" (ma lo vidi parecchio tempo fa e in più "sessioni" e potrei ricordare male) e "Victory" (del quale ho visto solo le prime 14-15 puntate, quindi la mia è un'impressione solo parziale)).
« Ultima modifica: 18 Maggio 2013, 13:27:23 da Shin-Kai » Loggato
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« Risposta #179 il: 18 Maggio 2013, 17:35:57 »

E, guarda caso, la risposta che ha dato con (e in) Gundam è "perchè non riescono a comunicare e non si comprendono tra loro".
Che è il tema principale di Gundam.
Kai, si potrebbe restare sconcertati dal fatto che ti si diano riferimenti precisi, date, pagine, nomi, citazioni... e tu li capovolga o li ignori pur di cercare d'aver ragione.

Tra l'altro dovresti saper bene che il tema dei newtype non era nemmeno nel progetto iniziale, dopotutto il buon Mark Simmons ha messo online i resoconti dei vari brainstorming durante la preproduzione... mentre Tomino ha detto spesso (anche recentemente, a San Marino, ma praticamente in ogni altra intervista) di non voler dare risposte nelle sue opere, ma piuttosto sollevare domande. Se poi ti ha telefonato personalmente per dirti quali e dove erano le sue risposte, beh, allora mi inchino alla tua superiore conoscenza (ed alla sua eventuale contraddizione)... ma lasciamene dubitare, eh!

Ma va bene così, tanto Gundam resta quel che é per ognuno (per fortuna), checché ne dica ciascuno di noi. Buona continuazione.
« Ultima modifica: 18 Maggio 2013, 17:44:38 da Bright » Loggato

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