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Autore Topic: SPECIAL: Ginga Eiyuu Densetsu (Legend of Galactic Heroes)  (Letto 235265 volte)
matte
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« il: 14 Maggio 2008, 21:59:15 »

comincia qui uno special informativo su questa da me amatissima serie... si comporrà un po' alla volta, e consideratelo un maxispot per il futuribile LoGH-Universe.
[Per i commenti, cortesemente vi invito a ricorrere all'altro topic generico e tenere questo il più "pulito" possibile...]


EDIT

postare su questo topic non è vietato, nè da me nè da nessun altro. Vi chiedo cortesemente però di rispondere a due regole:
1) se volete fare semplici commenti, rivolgetevi al topic gemello
2) SE VOLETE SPOILERARE, PLEASE, FATELO DA UN'ALTRA PARTE  [/i] furibondo
3) immagini e video si postano solo se necessari alla comprensione della serie e se non contengono spoiler. Per quanto riguarda aspetti tecnici (mappe, schemi, mecha, ritratti), tana libera a tutti, e sbizzarritevi come volete. PER QUANTO RIGUARDA SCENE DELLA SERIE DIVIETO ASSOLUTO in quanto facilmente possono contenere degli spoiler. OK?

Per cominciare, ladies & gentlemen.... anzi, visto il tema: meine sehr geehrte Damen und Herren

INCIPIT

In un miserabile angolo dello spazio, la guerra continua.
In guerra, può esserci un solo vincitore.
Lo Spazio è un deserto inabitato, e le ferite spariscono con il tempo.
Forse, le stelle nello spazio ricordano queste ferite.
Forse, il destino farà in modo che un giorno persino queste stelle spariscano.
La presenza dell’uomo fra queste stelle è il ricordo di una battaglia dimenticata.
In quest’istante, nel mezzo dell’Universo, un’isola insignificante – una galassia, era in guerra.
I rivali sono l’Impero Galattico e l’Alleanza dei Liberi Pianeti.
Frapposta fra loro, ed in commercio con entrambi, sta la piccola città stato di Phezzan, un territorio feudale. Rimane neutrale nella guerra, scrutando entrambi i contendenti nel corso della loro battaglia.

La guerra prosegue da quasi 150 anni.

Universal Century 796


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matte
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« Risposta #1 il: 14 Maggio 2008, 23:22:07 »

Episodio 1 – Nel mezzo di una notte eterna
(永遠の夜の中で / Eien no Yoru no Naka de)

Sinossi. Dopo una brevissima introduzione (vedi incipit) la scena si apre sul sistema di Astarte, dove una nuova battaglia fra Imperiali e Federali sta per cominciare. I Federali hanno schierato tre flotte da guerra – la 2° (Ammiraglia: Patroklos), la 4a (Ammiraglia: Leonidas) e la 6a Flotta (Ammiraglia: Pergamon) per complessive 40.000 navi, e stanno iniziando la manovra di accerchiamento nei confronti degli imperiali, numericamente sovrastati in rapporto di 2:1.
L’ammiraglio Merkaltz, preoccupato, suggerisce il ritiro immediato dal fronte, ma il comandante della flotta, il Grand’Ammiraglio Reinhard von Lohengramm non ne condivide il pessimismo, ordinando invece  un fulmineo attacco frontale contro la più lontana delle flotte nemiche, la 4a flotta. Troppo lontana per ricevere l’appoggio alleato, essa viene rapidamente annientata dalla netta superiorità tattica degli imperiali, come fatalmente previsto dall’uomo che Lohengramm più teme nello schieramento federale: Yang Wen-Li, l’eroe di El Facil. E, sempre come previsto da Yang, Lohengramm coglie nuovamente di sorpresa i propri avversari ordinando di interrompere l’attacco di annientamento contro i resti della 4° flotta e puntando immediatamente contro la 6°. Che, colta di sorpresa, subisce la medesima sorte. La puntata si interrompe mentre Lohengramm, ormai padrone assoluto del campo, sta ordinando l’ultima mossa della battaglia: l’assalto alla 2° flotta federale. Ma Yang Wen-li si prepara a reagire, ed è deciso a non finire spazzato via come il povero amico Tenente Comandante Jean Robert Lapp, morto durante l’attacco imperiale alla 6° flotta.

Episodio 2 – Battaglia ad Astarte
(アスターテ会戦/ Astarte Kaisen)

Per gli Alleati, la situazione volge al peggio: la prima carica degli Imperiali ha un effetto disastroso sulle linee difensive, che sono irrimediabilmente travolte.  L’Ammiraglia Patroklos è severamente colpita, con un’esplosione che coinvolge anche il ponte di comando. L’ammiraglio Paeta rimane gravemente ferito, e così Yang Wen-Li, ugualmente coinvolto nelle esplosioni, ma ancora in grado di combattere, è costretto a prendere il comando delle operazioni.  E la svolta è immediata: le forze alleate si aprono a ventaglio lasciando scorrere via l’attacco Imperiale, che non riesce ad interrompere la propria corsa, e viene quindi colpito alle spalle. Lohengramm, realizzato il rischio che sta correndo, ordina un’ampia manovra avvolgente, che scompagina del tutto il campo di battaglia. Dopo alcune ore, la situazione si è capovolta in un sanguinoso stallo tattico. Come suggerito dal proprio secondo, nonché più caro e fidato amico, Siegfried Kircheis, Lohengramm può comunque dirsi soddisfatto: due flotte alleate sono state spazzate via, ed ora il rapporto di forze nel settore di Astarte è stato riportato in perfetta parità. Il giovane Grand’Ammiraglio accetta così di ritirarsi – non prima di avere inviato un messaggio di saluto e di felicitazioni al proprio avversario. L’inizio di una rivalità destinata a segnare il futuro dei propri Paesi. Riposte le armi, è ora di piangere i propri morti. Oltre un milione e mezzo, a fronte dei 150.000 fra le fila imperiali. E, mentre su Odin si festeggia la sostanziale vittoria del Reich, Jessica Edwards, giovane moglie di Lapp ed antico amore di Yang, riceve la notizia della sua morte. E così, pochi giorni dopo, Yang e Jessica si ritrovano nello sterminato cimitero militare dell’Alleanza dei Liberi Pianeti… Così finisce la battaglia di Astarte. Ma una cosa è certa: la guerra ha solo finito di cominciare…


Episodio 3 – La nascita della Tredicesima Flotta
第十三艦隊誕生 / Dai Juusan Kantai Tanjou

La scena si apre su Heinessen, il pianeta capitale dell'Alleanza, e sulla sua più importante città - Heinessenpolis. L'Alleanza sta leccandosi le ferite del recente conflitto di Astarte, mentre le sue autorità politiche vanno pianificando la cerimonia di saluto ai caduti. Il segretario della difesa Job Trunhit richiede esplicitamente che Yang sia presente alla grande commemorazione, ma il giovane eroe di Astarte - come sempre insofferente all'esercito ed ai suoi formalismi, cerca di tenersi fuori dalla vicenda, trincerandosi dietro le ferite riportate durante la battaglia. Nel corso della cerimonia, il propagandistico discorso di Trunhit viene interrotto da Jessica Edwards che, superate le barriere di protezione, si para di fronte al segretario alla difesa rinfacciando a lui ed agli altri politici di essere più interessati a compiangere i propri valorosi caduti, usandoli per i propri fini politici (come la medesima commemorazione) che ad agire perché la guerra finisca davvero. Trunhit, infuriato, fa allontanare la Edwards che viene immediatamente circondata da alcuni fanatici di estrema destra, appartenenti al Patriotic Knights Corps (PKC). Salvata in extremis dall'intervento di Yang Wen-Li e Dusty Attemoborough, la giovane vedova è comunque diventata nemico numero uno di detta frangia oltranzista, che non esita ad assediare la casa di Yang pur di mettere le mani su di lei. Con un suo classico colpo di genio, Yang salva sé stesso, Jessica, Dusty ed il giovane attendente ed allievo Julian Menci: visto che la polizia sembra volutamente non rispondere alle richieste di aiuto, impiega il sistema anti-incendio della sua abitazione per respingere i PKC sapendo che questo, allo stesso tempo, richiamerà i pompieri cittadini. Guadagnato tempo, Yang chiede un abboccamento con Trunhit, chiedendogli come favore personale di proteggere Jessica dai PKC. Di cui, scopriamo non appena Yang scompare dalla scena, la stretta dipendenza dal medesimo e mefistofelico segretario (il che, del resto, Yang già sospettava). La puntata si chiude con un colpo di scena: Yang Wen-Li viene nominato contrammiraglio ed appuntato al comando della neo-costituita 13a Flotta - in realtà, un raccogliticcio insieme dei sopravvissuti di 4a e 6a flotta dopo la battaglia di Astarte. La vera sorpresa è però la missione che gli viene affidata subito dopo.
Nientemeno che conquistare la fortezza di Iserlohn! Possibile che un insieme raccogliticcio e malmesso possa riuscire laddove intere flotte erano andate a cozzare? Lo scopriremo nella prossima puntata...

Episodio 4 - Il crepuscolo di un impero
( 帝国の残照 / Teikoku no Zanshou )

Mentre Yang Wen-li si prepara alla missione impossibile, su Odin, capitale dell'Impero, è tempo di festeggiare il trionfatore di Astarte, Reinhard von Lohengramm, e la sua nomina in pompa magna ad Ammiraglio dell'Impero - titolo cui corrisponde il comando diretto di metà della flotta imperiale. Ovviamente, non tutti vedono la cosa di buon occhio, sebbene - anche fra le alte sfere dell'Armata Imperiale, gli estimatori del "Bastardo Dorato" (come viene sempre più spesso chiamato dai suoi detrattori) si facciano sempre più numerosi. Come del resto già sono fra i ranghi intermedi. Ad esempio, Paul von Oberstein: un giovane capitano la cui carriera è minata dalla cecità congenita, rimediata con l'applicazione di occhi artificiali che gli danno un aspetto inquietante, e che hanno pesantemente accorciato la sua aspettativa di vita. In ogni caso, il viaggio su Odin è una grande occasione per Reinhard e Kircheis di rivedere Annerose, sorella maggiore di Reinhard, e causa ultima del suo ingresso nell'esercito. Grazie ad un lungo flashback, scopriamo infatti come l'Ammiraglio dell'Impero sia nato da una famiglia nobiliare, ma economicamente disastrata, diversamente dal piccolo borghese Sigfried Kircheis, un "commoner", e che il padre di Reinhard avesse letteralmente venduto la figlia maggiore all'Imperatore Friedrich IV perché ne facesse la propria concubina. Soluzione che rimette in sesto le finanze famigliari, ma che scatena la rabbia di Reinhard. Che, insieme all'amico (segretamente innamorato perso della ragazza), tenta immediatamente di salvarla dal palazzo imperiale - tentativo ovviamente fallimentare, ma che permette ai due di scoprire la fosca decadenza di un impero che, mentre manda i suoi giovani a morire in una guerra senza né capo né coda, vede i suoi nobili vivere allegramente e spensieratamente... In breve, Reinhard decide di entrare nell'esercito, scalarlo, raggiungerne i vertici: tutto per cambiare questo mondo corrotto. E se i nobili glielo impediranno, lui li spazzerà via. Spazzerà via l'imperatore stesso, se necessario. Questa è la promessa pronunciata di fronte a Sigfried, che decide immediatamente di seguirlo in quest'avventura che cambierà per sempre le vite di entrambi...

Episodio 5 - Kastorp il ribelle
カストロプ動乱 / Kastrop Douran

Mentre Reinhard completa il proprio insediamento come nuovo Ammiraglio dell'Impero, inizia il tempo della ribellione. Ad agire è Maxilian Kastrop, figlio dell'ex-ministro delle finanze ed erede non solo della sua immensa fortuna, ma anche delle sue mire indipendentiste. A fronte delle minacce formulate dall'emissario imperiale Mariendorf, e dell'ancor più concreta flotta imperiale inviata contro il suo pianeta, il despota locale può contrapporre una copia perfetta del "Collare di Artemide", l'opera di difesa planetaria disposta intorno la capitale dell'Alleanza - una serie di 12 satelliti disposti sull'ellittica del pianeta ed in grado di sviluppare a 360° un volume di fuoco spaventoso. L'operazione volge alla peggio, e l'Ammiraglio Schumtz rimane ucciso. Ovviamente, Reinhart coglie l'occasione al balzo, ed invia sul posto Kircheis con sole 2,000 navi - un terzo in meno di quelle dispiegate nella precedente, fallimentare operazione. Ma il nostro giovane ammiraglio ha un'arma segreta: si tratta di navi del Genio militare cariche di particelle Zephyr, un particolare gas esplosivo, che viene rilasciato pochi minuti prima dell'attacco vero e proprio. Risultato: non appena il Collare di Artemide viene attivato, intorno al pianeta si forma una nube infuocata che divora anche il prezioso sistema difensivo. La ribellione sfocia nella ribellione dei parassiti di Kastrop, preoccupati di finire uccisi al posto del proprio potentato, che già pianificava di fuggire su Phezzan - il "fornitore" della copia del Collare di Artemide, nonché longa manus della rivolta. In meno di 2 giorni e praticamente senza nessuna perdita, la questione è chiusa, il che permette ad Reinhart di appuntare il proprio compagno prediletto come Contrammiraglio - rendendolo de facto il numero 2 di uno staff sempre più nutrito, e che ora si avvale dei Vice Ammiragli Mittermayer, von Reuenthal, Fritz Joseph Bittenfeld, Ernst Mecklinger, Karl Gustav Kempf, August Samuel Wahlen, Cornelius Lutz, tutti scelti dal giovane Ammiraglio dell'Impero fra nobili di basso rango o fra plebei, badando solo ad una cosa: la loro competenza.

Episodio 6 - I cavalieri della Rosa
( 薔薇の騎士 / Bara no Kishi )

La scena torna su Heinessen, dove si sta svolgendo la cerimonia di fondazione e di intitolazione della 13a flotta. Yang Wen-li è, come suo solito, in ritardo e fa appena in tempo a pronunciare un breve ed applaudito discorso degno del suo essere sempre fuori dalle righe. Alla conclusione della ceriominia, Yang ed il suo aiutante di campo Alex Cazellnu vedono casualmente all'opera Walther von Schenkopp ed i suoi Rosenritter (i Cavalieri della Rosa), una specie di legione straniera dell'Alleanza, costituita da soli soldati di origine imperiale. Soldati valentissimi, ma altrettanto poco rispettati a causa della fama di piantagrane e per la scarsa affidabilità dei relativi comandanti, fin troppo pronti a cambiar bandiera appena permesso dall'occasione. Yang però ha un'intuizione, ed ordina ad Alex di fare assegnare i Rosenritter alla 13a flotta - cosa che riesce senza troppi problemi, visto che nessuno vuole aver a che fare con loro. Fra i nuovi assegnati alla 13a flotta, c'è anche la figlia dell'Ammiraglio Greenhill, Frederica, una giovane graduata che da anni nutre un'ammirazione (e probabilmente una cotta giovanile) per il giovane Yang - cui, del resto, deve la salvezza durante l'episodio di El Facil, di cui cominciamo a scoprire qualche ulteriore dettaglio. La flotta, infine, parte verso Iserlohn, di cui viene rivelato qualche ulteriore dettaglio. In particolare, che la fortezza abbia due comandanti in perenne contrasto fra loro, l'Ammiraglio Thoma von Stockhausen - comandante della fortezza, ed Hans Dietrich von Seeckt, comandante della flotta di stazza ad Iserlohn, forte di oltre 15.000 navi - e di cui Oberstein è uno dei principali attendenti. Mentre la scarmigliata flotta dell'Alleanza si avvicina ad Iserlohn, una domanda serpeggia fra i soldati: come potrà una flotta di reclute e scarti, e per di più a metà organico, aver ragione di una fortezza che per ben 6 volte è stata capace di annientare attacchi di intere e ben più nutrite flotte? Lo scopriremo solo nella prossima puntata.

Episodio 7. Attacco ad Iserlohn
イゼルローン攻略 / Iserlohn Kouryaku

Yang, conscio di non poter vincere la spaventosa potenza di Iserlohn con una flotta tanto malmessa, ha deciso di ricorrere all'astuzia. Usando una nave imperiale catturata in una precedente battaglia, infiltra su Iserlohn i Rosenritter di von Schenkopp i quali, con l'inganno, riescono ad aver ragione di tutta la guarnigione nemica. Mentre von Seeckt tentenna incapace di decidere se attaccare gli Alleati o fuggire, Yang riesce a penetrare nella fortezza, ed assumere il comando del Martello di Thor. Arma che, pur ritenuta "inumana" ed in qualche modo diabolica dal geniale vice-ammiraglio, viene scatenata contro gli imperiali, che ne sono falcidiati (oltre 1,000 navi distrutte in un colpo solo!). Nonostante Yang conceda a Seeckt di ritirarsi senza incorrere nell'inseguimento della sua flotta, questi rifiuta accompagnando la risposta con frasi pompose ("... non è nel cuore di un soldato accettare la sconfitta...") che scatenano la rabbia di Yang, il quale rivolge contro la sola nave dell'ammiraglio imperiale tutta la potenza del Martello. Oberstein, nel frattempo, è l'unico del suo staff a salvarsi - avendo defezionato poco prima dell'attacco finale di Yang. La battaglia si conclude con un risultato miracoloso: Iserlohn è presa senza nemmeno una sola perdita, il che garantisce a Yang un nuovo nomignolo: "Miracle Yang" o Yang dei miracoli. Il giovane ammiraglio vorrebbe, a questo punto, ritirarsi a vita privata e tornare a fare lo storico - ma un breve colloquio con il generale Sitolet gli fa capire che la cosa sia impossibile. Volente o nolente, fra il suo disappunto e la gioia dei suoi uomini, von Schenkopp in primis, Yang non può più tornare indietro...

Episodio 8 - Freddi Occhiali Cibernetici
冷徹なる義眼 / Reitetsu naru Gigan

Aftermath del disastro di Iserlohn: mentre l'Impero raccoglie i cocci della disfatta (e scopriamo così che le perdite subite dalla flotta siano molto più ampie di quanto inizialmente sospettato) gli alti papaveri della flotta si rendono conto che le loro teste saranno le prossime a cadere, perché il Kaiser a qualcuno la colpa dovrà pur darla. Il Triumvirato che regge il Kriesgministerium (il ministero della guerra) (composto dagli ammiragli Ehrenberg, Steinhof, e von Muckenberger, rispettivamente: Kriegskanzler, Segretario della guerra; Segretario generale del comando supremo e Comandante della Flotta Stellare) è più o meno formalmente costretto a rassegnare le proprie dimissioni. Che il Kaiser non fatica ad accettare, lasciando all'uomo forte di turno - von Lohengramm, piena libertà di scelta su quale posto far proprio di quanti rimasti vacanti. E von Lohengramm, nella sorpresa generale, rifiuta - scatenando le ire funeste di gran parte degli alti papaveri, che vedono nel gesto di clemenza un atto di sbruffonaggine nei loro confronti. In realtà, come capisce il vecchio mentore di Lohengramm, l'ammiraglio Gregor von Muckenberger, quello è il modo di fare del "golden brat", senza secondi fini. Del resto, Lohengramm ha altro per la testa: l'Alleanza non tarderà a muoversi contro l'Impero, ora che Iserlohn è soldamente nelle mani dei suoi uomini, e bisogna prepararsi al peggio. Così, assegnati i vari incarichi di comando agli uomini del suo staff, Lohengramm inizia a rivedere i piani di combattimento... quando riceve la visita di Oberstein, che sta rischiando l'incriminazione per alto tradimento - è infatti considerato un disertore, causa allontanamento dal fronte di Iserlohn durante l'attacco Federale. Oberstein offre i suoi servigi al conte che, sorprendentemente, e nonostante l'opinione contraria di Kircheis, lo accoglie fra i suoi protetti, intercedendo per lui. Oberstein è infatti l'ingranaggio mancante alla macchina che il Conte va costruendo: il machiavellico segretario e consigliere capace di esprimere ciò che Lohengramm pensa e ritiene necessario, ma che il suo fin troppo cavalleresco modo di agire e di vedere sé stesso gli impedisce di esprimersi...

Episodio 9 - L'affaire Klopstock
クロプシュトック事件 / Klopstock Jiken

Dopo una breve introduzione relativa al vigente Kaiser Friedrich, che scopriamo essere asceso al trono quasi per disperazione, dopo che i fratelli si erano praticamente eliminati l'uno con l'altro, la scena si sposta sul più potente dei suoi feudatari, il Kurfürst Otto von Braunschweig - l'uomo più odiato da Lohengramm, come scopriremo nel corso della puntata. Braunschweig ha appena ricevuto in regalo un pregiato ritratto del Primo Imperatore Rudolf von Goldenbaum dal Markgraf (Marchese) Klopstock, un nobile un tempo potente e ricchissimo, ma ormai decaduto, e la cui famiglia - estromessa da corte, è stata quindi scacciata dall'Alta Nobiltà. Klopstock sfrutta il regalo (Braunschweig si spaccia per grande intenditore d'arte ma, come commenterà in seguito Lohengramm non saprebbe distinguere una crosta da un'opera d'arte) per farsi invitare al ballo che il Kurfürst ha in programma per quella stessa sera. E non si tratta di un caso: il Markgraf ha in programma di eliminare Braunschweig e Friedrich ricorrendo ad una bomba a tempo nascosta nel suo bastone da passeggio. Durante il ballo (di vago sapore "Lady Oscariano"), cui è stato invitato controvoglia, Lohengramm ha un rapido scambio di vedute con l'insopportabile nipote di Braunschweig, premessa alla futura rivalità fra i due - ma il loro battibecco è interrotto dall'annuncio che l'atteso ospite, il Kaiser, non sarà della partita causa improvviso malessere. Klopstock, ignaro, ha comunque fatto scattare l'attentato, che semina morte e distruzione nella residenza di Braunschweig, ma fallisce nel tentativo di eliminare almeno l'odiato nemico. Lohengramm, scampato casualmente all'evento, assiste in silenzio al rogo che distrugge il bellissimo ritratto del Primo Imperatore, presagio della distruzione che aspetta la casa dei Goldenbaum ed il loro impero? Comunque sia, ovviamente scatta la ritorsione contro l'attentatore, messa in atto da Braunschweig stesso - che però arriva troppo tardi. Mentre, silenziosamente, la grande e bella statua di Rudolf von Goldenbaum che sovrasta all'ingresso della dimora dei Klopstock silenziosamente si staglia verso il cielo, la grande villa viene divorata da un incendio appiccato dallo stesso Klopstock - che, nel frattempo, si è tolto la vita con un colpo di pistola alla tempia. In qualche modo, l'affaire Klopstock è stato chiuso...

Episodio 10 - La lotta di Jessica
 ジェシカの戦い / Jessica no Tatakai

Rientrato dalla vittoriosa campagna di Iserlohn, Yang Wen-li, promosso ad Ammiraglio, viene invitato a tenere un discorso ufficiale all'Accademia Ufficiali di Telnusen, la seconda più grande città di Heinessen, il pianeta capitale dell'Alleanza.
In città, tra l'altro, è tempo di elezioni: a scontrarsi per la poltrona di sindaco, sono due candidati. Da una parte, il sindaco uscente, Raymond Togliatti, esponente del partito di governo, nazionalista e favorevole alla prosecuzione della guerra contro l'Impero. Dall'altra parte, i progressisti coalizzati intorno a Thorndike, fautori di un trattato di pace. Appena sbarcato, Yang viene strumentalizzato dai falchi di Togliatti, il che gli provoca iniziali problemi con il partito progressista - fino alla scoperta che il suo numero 2 è nel frattempo diventato Jessica Edwards. Durante la permanenza in città, i due si riavvicinano - ma prima che possa scattare nuovamente la scintilla che dieci anni prima li aveva quasi travolti (e che ci viene mostrata in un lungo flashback all'interno della puntata), una bomba dei soliti PKC fa esplodere la sede del partito progressista, coinvolgendo il candidato Thorndike. Che, quindi, non potrà partecipare alle elezioni. Azione, comunque, suicida da parte degli uomini di Trunhit: come Yang scopre il giorno seguente, abbandonando la città ed i suoi ricordi, Jessica è stata candidata al posto di Thorndike, conseguendo un successo schiacciante. Possibile che la pace sia ad un passo? Forse... o forse no. Perché, mentre un impacciatissimo Yang riceve un formale invito a cena da parte dell'Ammiraglio Greenhill - interessato a far convolare l'astro nascente delle Forze Alleate con la bella figlia Frederica? - ci viene annunciato che la Federazione pianifica un massiccio piano di invasione del territorio imperiale...


Episodio 11 - L'attrice esce di scena
女優退場 / Joyuu Taijou

Sin dalle prime battute, il narratore ci annuncia che anche questa sarà una puntata di intrighi e vendette, di vago sapore LadyOscariano. Viene introdotta la Markgrafin Susanne von Benemünde, ex-favorita dell'Imperatore prima che - dieci anni prima del racconto di Lohengramm e Yang Wen-li, il titolo passasse ad Annerose von Grünewald nata von Müsel, alias la sorella di Lohengramm. Fra le due donne non corre buon sangue e così, quando von Lichtenlade annuncia all'ex-favorita l'intenzione del Kaiser di allontanarla dalla corte imperiale, la situazione precipita. Complice il Barone Flesel, il già citato nipote di Braunschweig (che non vede l'ora di colpire, direttamente o meno, l'odiatissimo von Lohengramm), ordisce il rapimento di Annerose: attiratala fuori da Neues Sanssouci con la scusa di un incidente del fratello (in realtà impegnato in un'inutile ed interminabile riunione al Kriegsministerium volta a pianificare la ripresa di Iserlohn), due suoi fedelissimi ne intercettano l'automobile, e la rapiscono. Il piano, rivelato dalla stessa Benemünde, è quello di ucciderla con del veleno sciolto in un calice di vino - che lei stessa cerca di forzare a bere, per poi far ritrovare il suo corpo a fianco di un contadinotto, morto anch'egli, reclutato per l'occasione. Lo scandalo, oltre a rovinarne la reputazione, distruggerebbe la carriera di Lohengramm - il che, ovviamente, è ciò che Flesel aspira più di ogni altra cosa. Tuttavia, la contessa ed il barone non hanno fatto i conti con gli uomini di Lohengramm. Mittermayer e von Reuenthal - che hanno notato incuriositi Annerose uscire trafelata dal palazzo imperiale, accompagnati da Siegfried Kircheis, si mettono immediatamente sulle tracce della Markgrafin, la trovano e, annientati con relativa facilità i fiancheggiatori della Benemünde (scopriremo a breve che Mittermayer, von Reuenthal e Kircheis hanno completato TUTTA la gavetta, servendo per diversi anni nelle forze d'assalto speciali... in altri termini, l'avversario sbagliato), con l'aiuto del sopravvenuto Oberstein, mettono la favorita imperiale in salvo. Nei giorni seguenti, von Lichtenlade - imbarazzato dalla piega presa dagli eventi, decide di risolvere il tutto in modo sbrigativo ma efficace: la Benemünde, portata di fronte alla corte imperiale, è forzata a bere lo stesso veleno che avrebbe dovuto giustiziare Annerose di cui viene annunciata la morte per una "improvvisa malattia". Tutto risolto? Un ultimo incontro fra Lohengramm e Flesel ci lascia capire che questo sia solo l'inizio...[/b]

Episodio 12 - Assalto al Reich
帝國領侵攻 / Teikokuryou Shinkou

Su Heinessenpolis, molte cose non funzionano come dovrebbero. La ragione? Come scopriamo da un episodio abbastanza divertente, in cui lo staff dell'Ammiraglio Sitolet - comprendente Dezellnu e Yang Wen-li, ed il Segretario del Tesoro Joanne Lebello rimangono coinvolti in una fantozziana coda sulla tangenziale della città, la circolazione cittadina è bloccata da anomalie dei semafori. Perché tutti i migliori ingegneri civili sono stati requisiti dall'esercito, e tutti i servizi cittadini stanno andando in tilt uno dopo l'altro. E questo non è niente. Durante una riunione dell'Alto Concilio dell'Alleanza, che dovrà decidere se approvare o meno l'assalto in forze contro il Reich, lo stesso Lebello rivela lo stato disastroso dell'economia dell'Alleanza. Essendo l'Alleanza un'economia di libero mercato, le crescenti spese militari ne stanno stritolando le forze industriali e commerciali, che invece il Reich - economia controllata dal vertice, può permettersi di far lievitare a livelli per loro intollerabili. In altre parole, invece di pianificare invasioni, si dovrebbe sfruttare il temporaneo vantaggio strategico determinato dal possesso di Iserlohn per stipulare una pace a favorevoli condizioni. Tuttavia, nonostante la divisione del Consiglio - ed il sorprendente appoggio del Ministro della Difesa Trunhit, il pensiero delle sopraggiungenti elezioni - e la necessità di conquistare una vittoria che permetta di schiacciare le crescenti preferenze del Movimento per la Pace e la Libertà (quello di Jessica Edwards ndMatte) fa votare il concilio per la guerra. Che, del resto, è stata accuratamente pianificata... purtroppo, da uno stratega di questionabili competenze, il commodoro Fork. L'idea è in realtà piuttosto semplice: portare la più grande flotta mai messa in campo dall'Alleanza, 8 flotte, per un totale di 200,000 navi e 30,227,440 effettivi, nel cuore del territorio imperiale per provocare la sollevazione della popolazione e "cogliere l'attimo" per dare battaglia all'esercito nemico. Yang ovviamente contesta, a male parole (per lo standard del giovane contrammiraglio, ovviamente...) un piano tanto raffazzonato - solo per sentirsi rinfacciare di disfattismo dal rivale*. Sitolet interrompe la situazione un attimo prima che Yang si cacci nei guai e, completata la riunione, gli spiega che sa benissimo che questa missione sia condannata al disastro: per questo, è essenziale che lui - Yang, e la sua 13a flotta (che ora viene promossa flotta a piena potenza, con l'accorpamento dei resti della 2a flotta) siano presenti, ed evitino il disastro.
Mentre la sterminata flotta si ammassa intorno ad Iserlohn, le peggiori paure di Yang si avverano: avvisati da Rubinsky, il potente e viscido Landesherr di Phezzan, gli imperiali si stanno attrezzando per rispondere all'Alleanza, ed a guidarne le armate, come assoluto plenipotenziario, sarà nientemeno che Reinhard von Lohengramm. Possibile che il genio possa essere piegato dal fanciullesco piano di un arrampicatore sociale come Fork?
In conclusione, ecco i dati della spedizione Alleata:

Comandante in Capo:  ammiraglio Lazzll Lobos
Chief of staff: ammiraglio Dwight Greenhill
Operations staff officer: vice ammiraglio Konev
Information chief of staff: contrammiraglio Borainen

3rd Flotta - Vice Ammiraglio Lufeber
5th Flotta - Vice Ammiraglio Arexandor Bucock
7th Flotta - Vice Ammiraglio Hoghwood
8th Flotta - Vice Ammiraglio Appleton
9th Flotta - Vice Ammiraglio Al Salem
10th Flotta - Vice Ammiraglio Ulanfu
12 th Flotta - Vice Ammiraglio Borodin
13 th Flotta - Vice Ammiraglio Yang Wen-li

-
* NB: durante il battibecco, assistiamo a quella che è, probabilmente, la più esilarante battuta di questa parte della serie:
"In fin dei conti, l'ammiraglio Lohengramm è solo un ragazzino... basterà sfruttarne gli errori..." by Fork & Greenhill
Seee, come no!

Episodio 13 - Preoccuparsi della pioggia
愁雨来たりなば… / Shuu-u Kitarinaba...

Anche Lohengramm conferma ai suoi sottoposti che questa sia la grande occasione tanto a lungo attesa. Con l'Alleanza - anzi: i "Ribelli", secondo la dizione imperiale ufficiale, dispiegata in un'operazione tanto massiccia e maldestra, la possibilità di conseguire una vittoria di annientamento è dietro l'angolo. Per aumentare le probabilità di successo, tuttavia, Lohengramm è intenzionato a non dare battaglia subito - sorprendente, considerando le sue tipicamente super-offensive strategie - ma solo quando le linee di rifornimento federale si saranno esaurite. Poiché i nobili potrebbero non essere altrettanto pazienti, e rovinare il piano d'attacco, Oberstein (come al solito, il capitano dice ciò che Lohengramm pensa, ma non ha il coraggio di esprimere) suggerisce di requisire tutti i generi di prima necessità dai pianeti interessati dall'invasione Federale. Se il piano ha successo, l'Alleanza non lesinerà i propri beni ai "confratelli oppressi dall'impero", esaurendo le proprie risorse più velocemente del previsto. Incaricato dall'operazione, assai poco nobile (e lo sguardo di Kircheis la dice lunga su cosa il giovane pensi a tale proposito), è Ulrich Kessel  , il quale si incarica personalmente di svolgere la procedura su Kleingelt, dove vive la sua ex-fiamma Vier, vedova dell'unico figlio del locale Visconte, il Vicomte Kleingelt, e madre dell'unico erede maschio della famiglia. Nonostante le insistenze del militare, né il Visconte né la sua famiglia abbandonano il pianeta. Che, come previsto, viene raggiunto dall'Alleanza: scene di giubilo si diffondono per le città ed i villaggi di Kleingelt, visto che i militari iniziano immediatamente a distribuire generi di prima necessità... Ma lo sguardo di Lohengramm, che intanto su Odin ha ricevuto un dettagliato rapporto, lascia capire che la luna di miele sarà di breve durata. Siamo nell'Agosto del 796 UC.

Episodio 14 - La liberazione della Frontiera
辺境の開放 / Henkyou no Kaihou

Il piano di Lohengramm è scattato come un'orologio. La "Flotta di liberazione" dell'esercito federale sta disperdendo le sue risorse per supportare la popolazione dei territori occupati, come ci viene mostrato da un ampio episodio dedicato al soldato Franz Valleymont ed alle sue vicissitudini, sentimentali e non. Mentre lo stato maggiore, Lobos e Fork, continuano a sottovalutare il "golden brat", i rifornimenti inviati da Heinessen sono intercettati ed annientati con ridicola facilità da parte di un sempre più contrariato Kircheis - che evidentemente non appoggia questo genere di guerra. Risultato: Fork non trova altra soluzione che ordinare ai suoi sottoposti di "recuperare sul campo il materiale necessario". Ovverosia: depredare quelle stesse popolazioni che l'Alleanza era venuta a liberare. L'ordine ha un effetto dirompente: con la sola eccezione della 10a e della 13a flotta (quella di Yang Wen-li), tutte le altre flotte si confrontano con ribellioni sempre più violente e sanguinose, con i prevedibili effetti sull'efficacia bellica delle varie unità. E, come previsto da Yang, è questo il momento scelto da von Lohengramm per l'attacco decisivo: dopo tanta attesa, è la mobilitazione generale dell'armata imperiale, che per l'occasione sarà divisa in 9 flotte, assegnate, rispettivamente, ai viceammiragli:
- Wolfgang Mittermeyer
- Oskar von Reuenthal
- Hans Bittenfeld
- Kempf
- Mecklinger
- Wahlen
- Lutz
- Kircheis
Nove: perché anche von Lohengramm sarà personalmente della partita. Prima di lasciar partire i suoi uomini, von Lohengramm propone un brindisi con il suo vino preferito, perché "La vittoria è certa - questo è solo un aperitivo alle celebrazioni". Per gli Alleati si preparano tempi difficili: è l'ottobre dell'anno imperiale 487

Episodio 15 - La battaglia di Amlitzer
アムリッツァ星域会戦 / Amlitzer Sei`iki Kaisen

E difatti l'attacco imperiale scatta in tutta la sua devastante potenza, seguendo questo schema (tra parentesi, le navi ammiraglie):
Karl gustav Kempf (Jotunheim) --> 13a flotta   sistema di Jawanhahr
Fritz Joseph Bittenfeld   (Königstiger)*   -->    10a flotta    sistema di Lugen
* Schwarze Lanzenreiter, corpo speciale d'assalto         
Oskar von Reuenthal   (Tristan) -->   5a flotta    sistema di Birlost
Siegfrid Kircheis    (Barbarossa) -->    7a flotta   sistema di Dwelg
Wolfgang Mittermayer    (Beowulf) -->    9a flotta    sistema di Alweis
Ernst Mecklinger         -->   8a flotta sistema di Wansteidt
August Samuel Wahlen (Salamander)    -->   3a flotta sistema di Lensteidt
Cornelius Lutz            -->   12a flotta   sistema di Boroson

E la situazione, per l'Alleanza, si trasforma rapidamente in un disastro immane. Solo Yang riesce a sistemae prima Kempf, gabbato dalla simulazione di una manovra di accerchiamento, seguita da una rapida fuga, e quindi il sopraggiungente Kircheis - giocato in modo simile. Per gli altri, è l'annientamento o la fuga a costo di enormi perdite. nonostante ciò, l'ammiraglio Lobos - al sicuro su Iserlohn, non trova nient'altro di meglio che ordinare il raggruppamento ed il contrattacco a livello del sistema di Amlitzer. Ciò che von Lohengramm, rimasto nelle retrovie fino a quel momento, stava aspettando. Tutte le forze imperiali convergono sul posto, e solo un precedente colpo di genio di Yang - che ha disposto una serie di mine a guida termica sul percorso prevedibilmente percorso da Kircheis, Lutz e Wahlen permette ai Federali di compensare il rapporto di forze. Sapendo di avere il tempo contato, Yang lancia alcune bombe di fusione nell'atmosfera di Amlitzer, una gigante gassosa, scatenando una reazione a catena che fornisce maggiore spinta e velocità alle sue navi, permettendo alla 13a ed all'8a flotta di sorprendere Mittermayer e von Reuenthal. Bittenfeld, bramando di consegnare al suo ammiraglio la vittoria tanto attesa, lancia un attacco troppo precoce, che si traduce in un disastro. Von Lohengramm, infuriato, cede per la prima (e unica) volta alla rabbia, ed ordina di tagliare le comunicazioni con i Lancieri Neri di Bittenfeld. Nel frattempo, mentre anche il suo corpo d'armata è costretto ad entrare in campo, Kircheis si libera delle mine e permette alle tre ultime flotte imperiali di unirsi al combattimento: per i Federali, la situazione è ormai semplicemente disperata. Ed anche Yang sembra non sapere a che santo votarsi...

Episodio 16 - il nuovo scorrere del tempo
新たなる潮流 / Arata naru Chouryuu

La battaglia di Amlitzer si conclude, con un ulteriore pezzo di bravura di Yang. Realizzato che la vittoria a questo punto è del tutto impossibile, suggerisce a Bocock di ritirarsi verso Iserlohn, mentre dispone la 13a flotta a protezione della ritirata. Lohengramm, infuriato, ordina l'attacco generale in assetto d'assedio (in pratica: tutte le 9 flotte iniziano a sparare contemporaneamente contro Yang avvolgendone la flotta a 360°). L'operazione ha successo, ma... Ma gli Schwarze Lanzenritter, gravemente danneggiati dall'attacco precedente, si rivelano subito un anello debole per la catena d'assedio, prontamente sfruttato da Yang che, concentrata su Bittenfeld tutta la sua residua potenza di fuoco, ne sfonda le linee e fugge a sua volta. Nel seguito, Lohengramm - infuriato con Fritz Joseph, lo mette agli arresti, riservando invece onori forse eccessivi all'amico Kircheis, che quindi inizia ad esser guardato di traverso dagli altri ammiragli (e purtroppo anche dalla persona più sbagliata: Oberstein). In compenso, Kircheis sfrutta il proprio ascendente su Reinhart per convincerlo a perdonare Bittenfeld (che da questo momento diventerà un entusiasta fedelissimo di von Lohengramm, ndMatte), e la scelta si rivela rapidamente assai più che saggia: il 36° erede di Rudolf von Goldenbaum è infatti deceduto per un attacco di cuore, e la situazione minaccia di tracimare verso la guerra civile da un istante all'altro. In breve, questa la situazione: nonostante le due giovani figlie di Friedrich (14 e 16 anni) avrebbero (in linea teorica) diritto al trono, a tutto vantaggio dei relativi consorti (Otto von Braunschweig ed il Marchese Littleheim: ma guarda un po!), Lichtenlade maneggia per garantire l'ascesa alla porpora imperiale del giovanissimo (5 anni) Erwin Joseph (secondo nel suo nome), figlio dell'unico erede maschio del defunto Kaiser (e morto a sua volta alcuni anni prima). Mossa prevista da Rubinsky, e che trova l'appoggio immediato di Lohengramm - che, nel presumibile vuoto di potere imperiale, non vede l'ora di affondare le mani. Con l'ovvia ostilità dei due legittimi (?) eredi "truffati", i quali minacciano di dar mano alla spada, senza però riuscire a portare dalla propria parte Menckleberger, l'antico mentore di Lohengramm, il quale - per parte sua, invita invece entrambi a ripensare alle proprie azioni, rinunciando ad un conflitto dal quale non potranno che uscire sconfitti. Mentre Lohengramm annuncia la libertà alla sorella, von Reuenthal e Mittermayer sviluppano i piani necessari a schiacciare le forze private dei due feudatari ribelli: la sua unica preoccupazione è, in realtà, che l'Alleanza colga l'attimo per rialzare la testa. Difficile visto che le sue perdite ammontano a 2/3 degli effettivi, che buona parte dei suoi alti ufficiali sono morti con loro, e che lo stato maggiore è stato decapitato dalle forze politiche, le quali - frattanto, vedono l'ascesa al posto di Primo Ministro di Job Trunhit. Mentre Cazellnu parte per un posto di frontiera, e Sitolet abbandona il titolo di comandante in capo, l'unico lato positivo della vicenda è che Bacock - nuovo comandante in capo, appunta Yang Wen-li comandante della fortezza di Iserlohn con il titolo di Ammiraglio. Positivo perché Yang ha capito che, per sconfiggere gli ammiragli della scuola di Lohengramm, tutti giovani, brillanti, e capaci di tattiche militari innovative ed in qualche modo anticonformiste, dovrà fare qualcosa di simile, e creare uno staff capace di competere con i Mittermayer, i von Reuenthal, e così via. Staff che, per ora, comprende il tenente Frederica Greenhill (assistente di Yang), l'ammiraglio in seconda Murai (Capo delle forze da combattimento), il commodoro Patorichev (vice-comandante delle forze da combattimento), il vice-comandante della Flotta, ammiraglio in seconda Edwin Fischer, i comandante di squadrone (?) commodori Guen van Hugh, e Dusty Attenborough, ed i due CAG Tenente comandante Oliver Poplan e Ivan Konev, mentre comandante della forza di difesa della fortezza sarà Walter von Schenkopp (al comando dei suoi leggendari Rosenritter). In realtà, ciò che più profondamente è destinato a sconvolger gli equilibri della guerra, è qualcosa che accade quasi ignorato: Julian Minci è infatti diventato sottufficiale e, da qui ha inizio la sua scalata nei ranghi dell'esercito...
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« Risposta #2 il: 15 Maggio 2008, 17:21:10 »

La Fortezza di Iserlohn


“La fortezza di Iserlohn… l'inespugnabile bastione dell’Impero Galattico… Disposta fra l’Alleanza e l’Impero Galattico in una vasta zona dove la navigazione è impossibile. Esiste solo una rotta sulla quale la navigazione è possibile: il corridoio di Iserlohn. Per questo motivo, tutte le operazioni militari di una parte e dell’altra, devono passare per questo luogo. Per questo motivo, l’Impero Galattico trent’anni fa costruì la Fortezza di Iserlohn. La fortezza di Iserlohn. Diametro 60 km, il suo esterno è costituito da uno spesso strato di metallo liquido. Un corpo grande e artificiale, con una massa di 60 miliardi di tonnellate. In più, l’arma più potente della fortezza è un poderoso cannone chiamato Mjöllnir. Da quanto la fortezza è stata costruita l’Alleanza non ha potuto raggiungere il territorio dell’Impero Galattico. Al momento, la guerra prosegue lungo il corridoio di Iserlohn…”


Gran parte delle vicende di LoGH ruota intorno a quest'imprendibile fortezza imperiale. Ma perché essa è così importante? Andiamo con ordine. Nel mondo di LoGH, ed in analogia a molti altri universi fizionali, il viaggio a velocità più alta della luce è considerato possibile. Tuttavia, Asimov docet, l’iperspazio ed i suoi fratelli hanno delle regole molto precise, e non si può viaggiare esattamente dove vogliamo. In particolare, la velocità FTL (faster than light) è ammessa solo all’interno delle braccia della spirale galattica. Per passare da una spirale all’altra, è quindi necessario risalire all’inospitale nucleo galattico (dove la densità di supernovae e di buchi neri renderebbe la radiazione cosmica di fondo intollerabile per gli organismi biologici) – oppure ricorrere ai cosiddetti “corridoi”, punti in cui le diverse braccia della spirale si ravvicinano abbastanza da permettere la navigazione.
Agli albori delle vicende di LoGH, un solo corridoio è ufficialmente noto, e connette il “Braccio di Orione” – nel quale si trovano la Terra ed i territori dell’Impero, ivi compreso il pianeta capitale Odin, con il più interno “Braccio del Sagittario”, ritenuto nettamente più inospitale e quindi scarsamente esplorato. Si tratta del cosiddetto “corridoio di Phezzan”, un’area di quasi nessun interesse per l’Impero, e pressoché indipendente dalla sua autorità centrale.
Durante la fuga dal giogo dei Goldenbaum (la cosiddetta “Marcia dei 10.000 anni luce”), i seguaci di Ale Heinessen scoprono tuttavia l’esistenza di un secondo corridoio per il “Braccio del Sagittario”, localizzato nella zona di Iserlohn.
Mentre Phezzan, complice la solo formale dipendenza dal potere centrale, con l’inizio della guerra fra Impero ed Alleanza, si trasforma in una zona franca, in cui possono avvenire gli scambi commerciali e le necessarie comunicazioni fra le due superpotenze, Iserlohn diventa un sanguinoso campo di battaglia nonché passaggio obbligato per entrambi gli eserciti.
Come visto poc’anzi, 30 anni prima degli eventi di LoGH, l’Impero decide di mettere al sicuro la regione, costruendo una fortezza di incredibili proporzioni – La Fortezza di Iserlohn, per l’appunto. Tale “mostro” ha caratteristiche ingegneristiche del tutto particolari, ed in un certo uniche nel variegato panorama della moderna Sci-Fi. La sua superficie è infatti rivestita da uno spesso strato di metallo allo stato liquido. Al visitatore così come all’aggressore, essa non offre punti di attracco o né mostra apparenti punti deboli: non sono necessari, in quanto le navi che vogliano attraccare non devono fare altro che planare ed “immergersi” nel metallo fuso. Allo stesso modo, le postazioni di artiglieria rimangono normalmente all’interno, ben protette dalla corazza esterna, emergono solo in fase di attacco e possono essere riposizionate a piacimento su tutta la superficie della fortezza, in funzione delle necessità tattiche.
Per penetrare il fuoco di sbarramento della fortezza e per sfondarne la corazza, è necessario ricorrere ad attacchi di massa con armi ad alto potenziale, per di più impiegate a distanza ravvicinata. A loro prevenzione, la fortezza è dotata di un’arma di spaventosa potenza: Mjöllnir, il “Martello di Thor”. In pratica, stante la capacità del metallo fuso in movimento di produrre un campo elettromagnetico, la fortezza intera dev’essere considerata come un’enorme dinamo, la cui carica può essere dispiegata in un solo colpo di spaventosa potenza, in grado di annientare qualsiasi flotta nemica che si sia troppo avvicinata alla celebre preda.
In queste condizioni, diventa chiaro che la Fortezza rappresenti un poderoso bastione difensivo ed offensivo per la parte che la possieda, trasformandosi in dolorosa spina nel fianco per i contendenti.

Il controllo di Iserlohn è quindi essenziale per poter condurre qualsiasi operazione nel campo nemico, e non c’è da stupirsi che tanta parte della vicenda ruoti attorno ad essa.
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« Risposta #3 il: 17 Maggio 2008, 18:15:48 »

Canone o non canone?

LoGH si giova di una costruzione molto più solida rispetto a tante altre saghe giapponesi. Anzi: a guardarla, di primo acchito, nemmeno tipicamente nipponico si direbbe (ma su questo ci torneremo poi). Ciò deriva dal fatto che, diversamente da tanti altri cartoni animati di Sci-Fi, LoGH non sia né un soggetto originale, né tratto da un animé: trattasi di una delle prime versione dirette da Romanzo a prodotto televisivo long-run. Romanzo, tra l'altro, ponderoso e ben realizzato, con notevoli estimatori in terre asiatiche. Tale origine, ha fornito alla saga una profondità si sviluppo molto più accentuata rispetto a tanti altri omologhi (i tempi e gli spazi della pagina scritta sono infatti molto più generosi rispetto a quelli concessi dal fumetto o dal video), ma ha anche comportato alcune stranezze.
All'epoca della prima realizzazione, parliamo degli anni '80, non era ad esempio concepibile che alcuni dei piloti di caccia (gli Spartanians) potessero essere delle donne. Così che gli Autori, di punto in bianco, decisero di cambiar sesso ad alcuni personaggi.
I tempi sono cambiati, e quando - circa 5 anni fa, il gran successo della serie spinse verso la produzione dei seguiti e la nuova serializzazione in DVD, la produzione (Kitty Film) decise di ripristinare la canonicità rispetto alla pagina scritta. Per questo motivo, dopo alcuni taglia & incolla che non modificano drasticamente i primi 2 episodi, chi dovesse guardare le versioni basate sulla più recedente edizione in DVD scoprirà come gli inserti e le seguenze letteralmente rifatte, imperversino a partire dal 6-7° episodio. Talora, è il caso del 6°/7° episodio, la cosa appare piuttosto strana, visto che le sequenze appaiono letteralmente ricopiate e rifatte... Fortunatamente, l'effetto Z-Gundam è scongiurato.
Ma, visto che questo special vuole essere una guida informale al mondo di LoGH, beware the dog... ovvero: attenti a quale edizione state guardando, perché potreste avere parecchie sorprese!
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« Risposta #4 il: 18 Maggio 2008, 10:31:05 »

Frugando sui meandri di internet, sono riuscito a trovare l'introduzione del romanzo di LoGH. Visto che chiarisce molti aspetti della trama, mi è sembrato sensato proporvene qui una traduzione. Visto che è piuttosto lunga (una decina di pagine scritte fitte fitte), verrà a comporsi nei prossimi giorni.
Per ora, buona lettura (nb. il testo era in inglese, tradotto dal cinese, tradotto a sua volta del giapponese. Ergo: alcuni passaggi lasciano un po' a desiderare, ma si sà che lo staff di UC italia è avvezzo a queste imprese - vedi Sentinel...)

银河英雄传说
INTRODUZIONE


Nell’anno 2801, il governo centralizzato del 3° pianeta della stella chiamata Sole, la Terra, si era trasferito sul secondo pianeta del sistema stellare di Aldebaran (Alfa Centauri?), Deolia. Lì, gli uomini che proclamarono la creazione della Federazione Galattica, cambiarono il calendario all’anno 0001 dello Universal Century (UC) e cominciarono nello stesso tempo un’espansione apparentemente senza fine verso le regioni più profonde e remote della Federazione. Con l’anno 3700 dC, la caratteristica più evidente della Galassia era il crescere delle guerre e del caso. Questo fermò completamente l’espansione dell’umanità. Simile ad un’energia trattenuta fino al punto di esplodere, gravi pericoli erano imminenti.
La tecnologia che aveva permesso agli uomini di volare attraverso le stelle – il balzo iperspaziale, il controllo della gravità ed il controllo dell’inerzia, continuarono a svilupparsi. Per esplorare lo spazio sconosciuto, gli umani immersero le loro navi nell’oceano delle stelle.
“Avanti! Ancora più avanti!”
Questo fu il linguaggio per intere generazioni di esseri umani.

Tutta l’umanità sembrava vivere nel tempo più lieto e prospero che mai avessero potuto immaginare. Tutti erano completamente focalizzati su quell’obiettivo, i loro spiriti erano forti, e ricolmi d’entusiasmo. Anche se si confrontavano con gravi difficoltà, essi non cedevano mai, non s’abbandonavano mai al morboso auto-compiacimento di quanto già raggiunto. Forse, in quel tempo, gli uomini non erano altro che un pugno di ottimisti.
Questa fu una fresca, e sospirante età dell’oro.
Ma alcuni problemi minori esistevano ancora. Prima di tutto, l’esistenza dei pirati spaziali. Nel corso del 2700 d.C., la Terra e Sirio avevano combattuto per il controllo assoluto della società umana, ricorrendo spesso a mercenari per il controllo delle navi. Questi pirati erano ciò che restava di tale strategia, che pure comprendeva un genere cavalleresco di pirati, i cui atti e la cui guerra contro la Federazione sarebbe inevitabilmente diventato materiale per spettacoli televisivi.
L’unico problema era che questi ultimi fossero pochi, in realtà, e che la maggioranza di essi fosse costituita da organizzazioni criminali con connessioni a politici corrotti o commercianti implicati in traffici illegali. Per i coloni spaziali, i pirati erano come una piaga. Sulle tratte ai confini con le zone di attività dei pirati, il numero di navi spaziali decrebbe drasticamente. Non solo i rifornimenti diventarono quindi un problema, ma anche il prezzo dei beni di consumo crebbe spaventosamente. Ciò perché, oltre al costo originario, bisognava aggiungere quello della “protezione”. La gravità del problema non poteva essere sottovalutata, o altrimenti l’insicurezza delle vittime sarebbe cresciuta nel tempo, riducendo la fiducia nel governo e quindi la sua capacità di governare. Inoltre, avrebbe soppresso la spinta verso la colonizzazione di nuove aree di confine.

Nel 106 UC, la Federazione galattica decise di combattere seriamente contro i pirati. A comandare l’attacco erano i comandanti M Schumler e C Wood. Due anni dopo, la missione era compiuta. Anche se non si era trattato di un’impresa facile. Il Comandante Odin, famoso per il suo sarcasmo, scrisse nel suo diario:
“Di fronte a me c’è un nemico subdolo, dietro di me ci sono degli inutili imbecilli. Devo combattere gli uni e gli altri allo stesso tempo. Ed io stesso non sono il genere di leader cui chiunque guarderebbe come esempio…”

Dopo che il Comandante Odin divenne un politico, venne sempre considerato come “uno stupido vecchio pazzo”. D’altro canto, egli era impegnato in un duro e sanguinoso confronto con i politici ed i commercianti corrotti.

Questo genere di malattia della società divenne sempre più frequente, senza interruzioni di sorta. Se si fosse voluto rappresentare la società umana con l’immagine di un corpo, questo sarebbe stato divorato da un cancro della cute. Proprio come noi non possiamo fuggire questo mondo materiale, questa malattia non poteva essere completamente rimossa. Ma, con il giusto trattamento, almeno i sintomi non peggiorano, o non causano la morte. L’umanità preferì evitare l’operazione che l’avrebbe salvata, e pensò a sopravvivere per i 2 secoli seguenti.
Solo in un luogo prosperità e crescita continuavano a sfiorire inalterate, e questo era la casa dell’umanità – la Terra. Mentre le sue risorse si consumavano lentamente, mentre il suo potere politico ed economico spirava, la sua popolazione si riduceva sempre più nettamente. Alla fine, la Terra divenne un debole, decrepito pianeta che poteva ricorrere solo alle vecchie tradizioni per mantenere un briciolo dell’antica sovranità.

      *    *   *

Rudolf von Goldenbaum era nato nel 268 UC in una famiglia di tradizione militare: così, quando crebbe trovò naturale unirsi all’esercito.
Il suo grado nella scuola militare di preparazione era “Capitano”. Era alto 195 cm, e pesava circa 99 kg, con un corpo grande e forte. Guardandolo, sembrava di scrutare una torre d’acciaio. Il suo corpo immenso non aveva muscoli superflui.
A 20 anni, divenne sottotenente. Nominato giudice della guarnigione del sistema di Orione, divenne il primo ad impegnarsi per ripristinare la moralità all’interno dell’esercito, rimuovendo chiunque mostrasse il minimo segno di dipendenza dall’alcol, dal gioco, dalle droghe, così come gli omosessuali. I cosiddetti “Quattro peccati capitali”. Anche se i suoi superiori erano comunque coinvolti in simili malefatte, in ogni caso egli continuava ad agitare la bandiera della legge e della moralità, perseguendo le sue indagini senza pietà alcuna. Così quei suoi superiori che non volevano confrontarsi con lui non ebbero altra scelta che promuoverlo al grado di luogotenente e mandarlo su Alfa Orione per liberarsene.
Alfa Orione, o “l’autostrada dei pirati dello spazio” era un’area pericolosa. Rudolf era considerato come il “secondo comandante Odin”
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« Risposta #5 il: 18 Maggio 2008, 14:58:34 »

Ladies & Gentlemen

ecco a voi la biografia del Primo Imperatore, Rudolf von Goldenbaum, testé scritta dal qui presente.
Qui sotto in "plain text", da scaricarsi in PDF per la vostra gioia al sottostante link


http://www.megaupload.com/?d=COVHRGT6

(PS. non so se ho messo l'estensione. Nel caso, aggiungete il solito .pdf)




Rudolf von Goldenbaum è come uno spettro che s'aggira su tutte le vicende di Legend of Galactic Heroes. Pur non comparendo mai – del resto, le sue vicende si svolgono oltre cinquecento anni prima dell'inizio dei fatti narrati nel romanzo e nelle serie OAV, la sua storia è continuamente citata dai principali protagonisti, da Yang Wen-li a Reinhard von Lohengramm, ora come esempio da seguire, ora come monito per il futuro.

Figura 1. Il monumento a Rudolf von Goldenbaum, di fronte al Palazzo Imperiale di Neues Sansoucis, su Odin (il pianeta capitale dell'Impero).

Stando alla continuità ufficiale della saga, Rudolf von Goldenbaum nacque nel 268 UC da una famiglia di origine germanica, di lunga e ben consolidata tradizione militare. Imponente nel fisico (quasi due metri di altezza, per quasi cento chili di peso), di solidi principi morali e di geniali capacità organizzative e politiche, l'ascesa militare di Rudolf inizia nel 288 UC quando, allontanato dai suoi superiori, spaventati da rigidità ed inflessibilità del giovane ufficiale, viene appuntato al comando delle forze federali di Alpha Orione, la cosiddetta “Autostrada dei pirati”. Sorprendentemente, Rudolf riesce a spazzarne via la minaccia una volta per sempre, garantendosi l'appoggio incondizionato dell'esercito federale e la crescente ammirazione del popolo, che vede in lui un eroe senza macchia e senza paura. E poco importa che il successo sia stato conseguito tramite metodi spietati e ricorrendo a soluzioni talora sbrigative. Rudolf si presenta come il personaggio giusto per tempi difficili e convulsi come quelli che la Federazione Galattica sta vivendo in quegli anni, consumati dalla crescente corruzione dei costumi e delle istituzioni democratiche.

Figura 2. Un giovane Rudolf durante le operazioni su Alpha Orione e Betelegeuse.

Figura 3. Rudolf di ritorno dalle operazioni militari, viene accolto come trionfatore sia dai politici che dal popolo.

Asceso al grado di Ammiraglio in giovanissima età, Rudolf si ritira dall'esercito a soli 28 anni (296 UC), optando per la carriera politica. Conteso da tutti i principali partiti del tempo, Rudolf decide a sorpresa di percorrere una propria strada: fonda così un proprio movimento (che, cogliendo la diffusa sfiducia nei confronti dei partiti tradizionali, saggiamente non battezza “partito”), la National Reform Alliance, le cui parole d'ordine sono moralità, sicurezza e sviluppo economico, e che – cogliendo le più intime aspirazioni del popolo e del popolino in particolare, diventa in brevissimo tempo il gruppo di maggioranza del parlamento federale.
Figura 4. Rudolf annuncia le dimissioni dall'esercito e la sua “scesa in campo” nell'agone politico.

Rudolf diventa così presidente del parlamento (in pratica, il Primo Ministro della Federazione Galattica), titolo cui presto arriva ad aggiungere quello di Presidente Federale. In teoria, nessuna legge scritta impedisce che le due cariche potessero riunirsi in una sola persona, ma la tradizione ha fatto sì che i relativi poteri siano rimasti rigorosamente ben distinti. Di fronte alle vibranti proteste di una parte del parlamento, Rudolf indice un referendum popolare, che lo vede trionfatore.

Nel volgere di pochi anni, Ruldolf accentra sempre di più ogni potere nella propria persona, esautorando i ministri, il parlamento, e più in generale qualsiasi istituzione democratica. Tuttavia, poiché il suo governo garantisce al popolo la tanto agognata sicurezza sociale, nonché una certa prosperità economica, le voci degli oppositori sono facilmente ridotte al silenzio.

Figura 5. Le adunate oceaniche che segnano la nascita dello stato totalitario di Rudolf e che preparano la sua ascesa al soglio imperiale.

Fra 306 UC e 310 UC, Rudolf riesce ad approvare una legge che lo rende Presidente a vita: preludio al colpo di mano che, nel 310 UC, lo vede auto-proclamarsi imperatore. La morte della Federazione Galattica è quindi l'atto di nascita dell'Impero Galattico, la cui fondazione è celebrata dall'inaugurazione di un nuovo calendario – il cosiddetto Calendario Imperiale.

Figura 6. A sinistra, 310 UC: Rudolf ottiene dal Parlamento la ratifica della fondazione dell'Impero Galattico e la sua nomina ad Imperatore. La sua figura viene proclamata “sacra ed inviolabile”. A destra, l'annuncio viene trasmesso anche alla popolazione, che lo accoglie con sincero giubilo. Sullo sfondo, s'intravede lo stemma dell'Impero e della casata dei Goldenbaum.


Figura 7. A sinistra, lo stemma Imperiale, e dei Goldenbaum. Rappresenta un'aquila bicefala, strettamente imparentato con il simbolo dei Paleologhi, l'ultima casata imperiale prima della caduta di Bisanzio nel 1452 (a destra).

Rudolf, che ha costruito la propria ascesa politica con una paternalistica alleanza con le fasce più deboli della popolazione, realizza che per conservare il potere avrà bisogno di diversi e più silenziosi appoggi. Per prima cosa, elimina dall'amministrazione imperiale i corrotti e gli incompetenti, e più in generale quanti non rispondano ai rinnovati standard morali del rigenerato impero. Allo stesso tempo, applica una rigorosa legge marziale su tutto il territorio imperiale: lo stretto controllo di polizia non viene però ritorto contro i cittadini, ma contro qualsiasi forma di illegalità e di criminalità.  Il popolo applaude, e soddisfatto di vedere i propri bisogni materiali assicurati e ben protetti dall'amministrazione imperiale, accetta placidamente che Rudolf promuova l'ascesa al potere di una nuova classe dirigente che, in omaggio alle origini germaniche dell'Imperatore, si germanifica a sua volta, nelle forme come nei contenuti. Dipendendo dall'Imperatore per la propria sopravvivenza, questa nuova classe dirigente – che presto diventa l'unica espressione dell'amministrazione imperiale, si guarderà bene dal muovere qualsiasi forma di critica al nuovo Kaiser, così come ai suoi discendenti, trasformandosi in un servizievole ed inflessibile strumento di potere. D'altro canto, con il crescere del potere della nuova aristocrazia, ciò che restava dalle antiche istituzioni democratiche lentamente si riduce in polvere. I primi a crollare sono i tribunali così come l'amministrazione della giustizia: l'unica legge diventa la volontà del Kaiser, ed in sua assenza quella dei suoi sottoposti. La società viene intrappolata dalla legge del più forte, ma ancora una volta le voci ribelli sono troppo poche ed isolate per opporsi al tracollo della società ed al suo piegarsi alla sempre più potente aristocrazia, composta tanto dagli esecutori della volontà imperiale (la cosiddetta “bassa nobiltà”, da cui proverrà Von Lohengramm), impiegati nella gestione del complesso organismo statale, che i ricchissimi possidenti ed industriali – organizzatisi nell'elitaria alta nobiltà.
Va detto, infatti, che - diversamente dalle classi nobiliari europee (e similmente alla tradizione russa e prussiana), questa rimane infatti aperta ai “commoners” tramite l'unica istituzione democratica rimasta in vita: l'esercito imperiale. Almeno per il momento, l'ascesa ai ranghi più alti dell'amministrazione militare è vincolata al merito ed alle qualità (diversamente da quanto sarà all'epoca di Lohengramm), e la conquista di un alto grado militare consente di entrare a pieno titolo nella nobiltà imperiale, in barba ad origini più o meno umili. Va detto che, comunque, questa funzione sociale dell'esercito andrà progressivamente dissolvendosi, e la decadenza dell'Impero sarà segnata dall'ascesa ai gradi più importanti in base al titolo ed alla ricchezza della famiglia, piuttosto che per le proprie virtù.

Nel 9° anno di regno (319 UC), la rabbia del popolo – fino a quel momento abilmente disinnescata tramite i sistemi poc'anzi accennati, esplode quando Rudolf von Goldenbaum promulga la Legge di Esclusione dei Geni Inferiori. In base a questa legge, quanti siano riconosciuti portatori di geni “inferiori” (ovverosia: di anomalie fisiche, di difetti genetici di qualsiasi genere, di malformazioni congenite, e così via) non avranno più diritto a vivere nel Reich, così come a trasmettere i propri geni “tarati” alle generazioni seguenti. Allo stesso tempo, tutte le forme di assistenza sociale fino a quel momento conservate, vengono progressivamente rimosse, incrementando la dicotomia fra popolo e nobili.


Figura 8. La proclamazione dell'infame “Legge dell'Anno IX”, ovverosia la “Legge di Esclusione dei Geni Inferiori”.
Figura 9. L'aspetto di Rudolf all'epoca della proclamazione della Legge di Esclusione dei Geni Inferiori.

Per la ribellione, tuttavia, non c'è più speranza di successo. Per prima cosa, ai primi tumulti, Rudolf scioglie istantaneamente ciò che resta del parlamento, facendone incarcerare i membri.

Figura 10. L'ultima riunione del Parlamento ed il suo scioglimento forzato: correva l'anno 319 UC (9° Anno Imperiale)

Secondariamente, incarica della repressione i suoi volonterosi carnefici del neo-costituito “Gabinetto per il Mantenimento della Disciplina sociale” (la cui trista fama si propagherà anche all'epoca di Lohengramm), direttamente sottoposti al braccio destro del Kaiser,  Ernst Falstrong, cui non è richiesto di portare prove o di trascinare i sospetti in giudizio per proclamarne la condanna, quale che sia.
Figura 12. Il plenipotenziario di Rudolf von Goldenbaum, Ernst Falstrong.

In realtà, Falstrong è tanto intelligente da non proclamare l'automatica condanna a morte di quanti considerati ribelli: la loro morte avviene sempre per “incidenti” durante la cattura, oppure nei campi di lavoro. Quanti scampano, vengono ridotti a spettri degli uomini che erano da procedure di lobotomia o dalla forzata somministrazione di droghe e farmaci – procedure non ufficialmente vietate dalle pre-esistenti leggi, e che permettono quindi all'Imperatore di conservare una qualche forma di “purezza” e di formale correttezza di fronte alla grande massa del popolo. I
l totale dei morti nei moti successivi alla promulgazione della Legge di Esclusione dei Geni Inferiori ammonta a circa 4 miliardi – ma poiché questi ultimi non sono che l'1.3% del totale della popolazione imperiale (che quindi veniamo a sapere comprendere oltre 330 miliardi di abitanti), l'Amministrazione può agevolmente giustificare l'eccidio dietro la scusa del “benessere e della pace sociale della maggior parte della società”.

Sciolto il Parlamento Imperiale e dissolte le ultime istituzioni democratiche, da questo momento in poi, il Kaiser governerà in piena autonomia, avvalendosi di consiglieri appuntati di volta in volta per questa o quella missione. Fra questi spicca il già citato Ernst Falstrong, il suo assoluto plenipotenziario e, come visto, vera longa manus imperiale durante la soppressione dei tumulti del 9° anno di regno – probabilmente, l'uomo più odiato del Regime. E che, per il vigore e la fedeltà dimostrata, viene nominato Conte dall'Imperatore, primo (di una lunga serie) a beneficiare di un vero e proprio titolo nobiliare (e quindi ad inserire il germanicissimo ed altrettanto ambito “von” di fronte al proprio cognome). Da notare che Falstrong viene ucciso rientrando a casa dalla cerimonia d'intitolazione: una bomba umana, che dimostra una volta per tutte come nel silenzio dell'opposizione, la rabbia del popolo cresca sempre di più. E cui Rudolf decide di impartire una severa lezione con 20,000 pubbliche impiccagioni di soggetti ritenuti “cospiratori” dell'attentato.

Figura 13. Le impiccagioni di massa organizzate dall'Imperatore come rappresaglia per l'attentato ai danni del Conte Falstrong.

La rivolta del 9° anno di regno di Rudolf, tuttavia, non è che un'anticipazione di quella destinata a scoppiare alla morte del Primo Imperatore, nel 42° Anno Imperiale (352 UC).

Alla sua morte, rispettato ma non amato, Rudolf viene ribattezzato Rudolf der Große – Rodolfo il Grande e celebrato come un grande eroe da parte dell'aristocrazia imperiale. Tuttavia, ciò che lascia non è impero realmente solido, né un organismo statale veramente curato (come aspirato dallo stesso Imperatore) dalle piaghe che l'avevano afflitto alla vigilia della sua vertiginosa ascesa. Tutt'altro: Rudolf, tanto per cominciare, non ha figli maschi ufficiali. Tutti i 4 figli avuti dall'Imperatrice Elizabeth sono infatti femmine, e quindi non potranno ascendere al trono. Bramando un erede che potesse succedergli, nei suoi ultimi anni Rudulf aveva disperatamente cercato di procreare un figlio maschio con compagne sempre più giovani e “geneticamente pure” -  speranza rivelatasi vana. In effetti, benché non esistano documenti ufficiali in merito, pare che la sua ultima concubina – Magdalena, gli avesse partorito un maschio – ma gravemente malformato. Il che avrebbe reso non solo il bambino e la madre, ma lo stesso Rudolf, potenzialmente oggetto della Legge di Esclusione dei Geni Inferiori. A prevenzione di potenziali fughe di notizie, Rudolf avrebbe quindi messo a morte sia l'infelice madre, che il povero figliolo, così come tutti coloro che alla gravidanza ed al parto avessero in qualsiasi modo partecipato.

Figura 14. Una delle ultime immagini di Rudolf von Goldenbaum. Da notare che l'Imperatore già indossa quella che diventerà la divisa militare dell'Impero nei secoli seguenti.

Mancando eredi diretti, il popolo scatena furiose rivolte in tutto l'Impero, volte a ripristinare – se non l'antica Federazione, quantomeno una parvenza di democrazia. Ma ormai è troppo tardi: il Kurfürst (principe) Joachim von Neue Stauffen, primo ministro dell'Impero, assicura l'ascesa al trono di Sigissmunt, erede della figlia più anziana del defunto imperatore. E, nello stesso tempo, seda nel sangue ogni voce di rivolta. Nonostante il marciume che sembra consumarlo, il tripode imperiale (Esercito, Alta nobiltà e piccola nobiltà impegnata nell'amministrazione imperiale) è troppo solida e coesa perché la ribellione possa aver successo. Risultato: 500 milioni di persone sono uccise durante i tumulti, mentre 10 miliardi sono private di ogni diritto civile e politico, e trasferite di forza su pianeti prigione. Qui comincia la storia del secondo grande “forerunner” di Legend of Galactic Heroes, Ale Heinessen – ma di questo parleremo un'altra volta.

Figura 16. Alcune immagini del funerale di stato di Rudolf von Goldenbaum, ribattezzato Rudolf der Große, Rodolfo il Grande.

Come detto, Rudolf non compare praticamente mai nella saga di Legend of Galactic Heroes, ma le sue vicende sono ampiamente narrate sia nell'introduzione del Romanzo, che nell'episodio 40 della prima serializzazione (ユリアンの旅・人類の旅 / Julian no Tabi - Jinrui no Tabi). Inoltre, la sua storia – e le sue malefatte, sono continuamente citate dai due grandi protagonisti della saga, così come da Adrian Rubinsky, il potentissimo Landesherr di Phezzan.
Rudolf, visto a distanza di quasi 500 anni, viene spesso e volentieri interpretato come un uomo intenzionato a rimediare ai grandi e secolari danni dell'umanità – il chirurgo deciso a recidere il tumore che stava consumando il corpo malandato della società umana. E che, nel mezzo della propria azione, aveva invece desistito, ricadendo lui stesso nei medesimi difetti e nelle medesime incertezze che avevano segnato la decadenza del genere umano.
In particolare, Lohengramm – per il quale Rudolf è al tempo stesso un monito ed un esempio, gli rinfaccia di aver stretto una santa alleanza con i nobili, imprigionando così le forze della società imperiale. Per parte sua, Yang Wen-Li vede Rudolf in termini sorprendentemente più positivi, conscio che solo questa tanto deprecata alleanza aveva permesso a Goldenbaum di istituire un proprio dominio e di consolidarlo nel corso degli anni successivi e che quest'alleanza non fosse sorta per danneggiare il popolo, ma proprio grazie alla decadenza morale e sociale. Yang, in altre parole, sembra criticare piuttosto che il Goldenbaum, la società che aveva permesso al despota di ascendere al potere, e nella quale trova fin troppi paralleli con i tempi a lui contemporanei.
Per Yang, cioè, la società era andata incontro al suo carnefice ben conscia di ciò che sarebbe successo. In pratica, come i grandi dittatori del passato, Rudolf si era posto di fronte alla società civile come l'uomo forte, come colui che – in un momento di crisi e di difficoltà, prometteva di prendersi cura dell'intera umanità, “risparmiandole” il problema di pensare e di prendere decisioni. D'altro canto, Yang pensa anche che quella di Rudolf sia stata la strada più facile: chiunque si trovi in possesso di un potere sterminato come quello de Goldenbaum, più facilmente potrà imporre il proprio dominio in termini di dispotismo, più o meno illuminato, che perseguendo il sostentamento ed il rinnovamento delle istituzioni democratiche.
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« Risposta #6 il: 18 Maggio 2008, 16:39:57 »

ora, in LoGH sono in vigore tre calendari (in realtà, 3+1, ma lo vedremo in seguito)

1) il classico calendario che usiamo anche noi, con anno 0 alla supposta nascita di Cristo
2) il calendario Universal Century (o Universal Calendar) che parte con la nascita della Federazione Galattica (2807 A.D)
3) il calendario del Reich, che ha inizio con la proclamazione dei Kaiserato da parte di Rudolf von Goldenbaum (310 UC)

Ora, come avrete notato, la serie parte in data 796 UC e 487 RC (Reichs Calendar). Why? Anzi - dato il tono della serie: Warum?

Molto semplice: i due calendari sono sfalsati di alcuni giorni.
Come verrà mostrato nel seguito della serie, nel Reich il giorno di capodanno corrisponde al nostro, ed è il 31. Dicembre / 1. Gennaio.
Diversamente, le Free Planet Alliance, considerandosi erede della vecchia tradizione Federale, celebra il capodanno in corrispondenza della fondazione della Federazione medesima (se non erro, in marzo). Per questo motivo, per alcuni mesi, le due datazioni non corrispondono esattamente. Fortunatamente, poiché il riferimento mensile è sempre all'orbita terrestre, la cosa non si complica più di tanto...

(almeno in teoria)
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« Risposta #7 il: 22 Maggio 2008, 17:10:26 »

Eccoci qui...

ora, a quanto pare - in occasione dell'ultima trasposizione video, i produttori hanno pensato di fornire finalmente la corrispondenza episodio-volume originario. La riporto qui sotto:

Volume 1: Dawn (黎明篇)
Prologue. A summary about the history of the Galactic system (銀河系史概略)

In the eternal night (永遠の夜の中で)
Battle of Astarte (アスターテ会戦)
Empire's Dusk (帝国の残照)
Birth of the 13th Fleet (第一三艦隊誕生)
Taking Iserlohn! (イゼルローン攻略)
Every star to his own (それぞれの星)
Antimask (幕間狂言)
Deadline (死線)
Battle of Amlitzer (アムリッツァ)
A new prologue (新たなる序章)

Volume 2: Ambition (野望篇)
Before the Storm (嵐の前)
Flash point (発火点)
The Yang Fleet launched (ヤン艦隊出動)
The Bleeding Universe (流血の宇宙)
Battle of Starzone Doria (ドーリア星域の会戦)
Courage and Allegiance (勇気と忠誠)
Whose Victory (誰がための勝利)
The Golden Tree Fell (ゴールデンバウムは倒れた)
Farewell the Yesterdays (さらば、遠き日)

Volume 3: Crounching (雌伏篇)
First Action (初陣)
The Flying Vulture (はばたく禿鷹)
One tiny thread (細い一本の糸)
Things Lost (失われたもの)
The Inquiry Committee (査問会)
War without weapons (武器なき戦い)
Fortress Versus fortress (要塞対要塞)
The Return (帰還)
Determination and Ambition (決意と野心と)

Volume 4: Stratagem (策謀篇)
Thunderclap (雷鳴)
The Maze (迷路)
An Arrow Released (矢は放たれた)
The Legitimate Government of the Galactic Empire (銀河帝国正統政府)
A Start (ひとつの出発)
Operation: Ragnarok (作戦名「神々の黄昏」)
A military attaché: Ensign Mintz (駐在武官ミンツ少尉)
Invitation to a Requiem (鎮魂曲への招待)
Phezzan Occupied(フェザーン占領)

Volume 5: Storm (風雲篇)
The Cold Spell Cometh (寒波到る)
Admiral Yang's Fleet of Arks (ヤン提督の箱舟隊)
Seeking A Free Universe (自由の宇宙を求めて)
The Hydra (双頭の蛇)
The Darkness at Dawn (暁闇)
Battle after Battle (連戦)
Battle of Vermillion (バーミリオン)
Desperate Fight (死闘)
A Sudden Change (急転)
Long Live the Kaiser! (「皇帝万歳!」)

Volume 6: Flying (飛翔篇)
Prologue. The Fall of Earth (地球衰亡の記録)
Kümmel Affair (キュンメル事件)
Portrait of a certain pensioner (ある年金生活者の肖像)
Visitors (訪問者)
Past, Present, Future (過去、現在、未来)
Confusion, confusion, confusion (混乱、錯乱、惑乱)
Holy land (聖地)
Combat play (コンバット・プレイ)
The end of vacation (休暇は終りぬ)

Volume 7: Waves (怒濤篇)
Under the Goldenlöwe (黄金獅子旗の下に)
Against all flags (すべての旗に背いて)
"Ragnarok" once more (「神々の黄昏」ふたたび)
Liberation, revolution, ploting and etc. (解放・革命・謀略その他)
Prodigal sons's homecoming (蕩児たちの帰宅)
Battle of Starzone Mal-Adetta (マル・アデッタ星域の会戦)
Imperial edict of the winter rose garden (冬バラ園の勅令)
The Long Road Ahead (前途遼遠)
Before the Sacrifice (祭りの前)

Volume 8: Separation (乱離篇)
Roaring Winds into the Corridor (風は回廊へ)
April Breeze (春の嵐)
The invincible and the undefeat (常勝と不敗と)
Kaleidoscope (万華鏡)
The magician returns not (魔術師、還らず)
After the Sacrifice (祭りの後)
Triumphant return with disappointment (失意の凱旋)
Edict: Capital Move (遷都令)
The New government of August (八月の新政府)

Volume 9: Disturbance (回天篇)
In the distant boarder (辺境にて)
Roses at summer's end (夏の終わりのバラ)
Rumbling (鳴動)
Burgeoning (発芽)
The Urvashi affair (ウルヴァシー事件)
Rebellion is hero's right(叛逆は英雄の特権)
Live with the Sword... (剣に生き……)
Die with the Sword (剣に斃れ)
Endless Requiem (終わりなき鎮魂曲)

Volume 10: Sunset (落日篇)
Hoffe Kaiserin! (皇妃誕生)
Invitation to Riot (動乱への誘い)
Cosmic Mosaic (コズミック・モザイク)
Peace by way of bloodshed (平和へ、流血経由)
Planet of Confusion (昏迷の惑星)
Burning Schtehibalm Schloss (柊館炎上)
Crimson road in the stars (深紅の星路)
Brünhild's blood thirst (美姫は血を欲す)
Goldenlöwe lose its lustre (黄金獅子旗に光なし)
To see the dream through to the end (夢、見果てたり)
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« Risposta #8 il: 22 Maggio 2008, 17:42:54 »

finalmente, un trailner spoiler-free!!!!!

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« Risposta #9 il: 22 Maggio 2008, 17:47:05 »

altro video, anche in questo caso spoiler free, in quanto tratto da uno dei film prequel (di cui per altro non rivela lo svolgimento)

ladies and gentlemen

il primo incontro di Yang Wen-li e Reinhard von Lohengramm
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« Risposta #10 il: 05 Agosto 2008, 21:29:24 »

Occupo indebitamente questo spazio solo per mettervi al corrente di questa notizia sensazionale che ho scoperto solo oggi sul forum degli Stars:

http://www.starsubber.it/phpbb3/viewtopic.php?f=73&t=3385&p=55823#p55823

è stato rilasciato il primo film di LOGH in italiano!!!!!!!! (sezione release)

http://loghproject.forumcommunity.net/
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« Risposta #11 il: 10 Aprile 2013, 18:01:25 »

Mi piacerebbe provare a vedere questa serie.

Che voi sappiate c'è qualche link ancora funzionante con i sub in lingua italiana?
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« Risposta #12 il: 11 Aprile 2013, 08:28:22 »

io li scaricavo da logh project, ma non so se c'è ancora tanto non li posso scaricare. c'è il gruppo FB prova a chiedere li
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« Risposta #13 il: 11 Aprile 2013, 11:31:56 »

Grazie dell'informazione appena ho un attimo di tempo vedo se riesco a scaricare qualcosa.
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« Risposta #14 il: 18 Aprile 2013, 15:12:15 »


Per tutti: ieri ho appreso che lo staff del LOGH PROJECT's Team si è ricostituito è stato riformato dopo un lungo periodo di stasi, dovuto soprattuto ad impegni personali, e ha ripreso a lavorare al fansub italiano di Ginga Eiyuu Densetsu!!

https://www.facebook.com/groups/117776158263869/

C'è stato un'annuncio anche sulla pagina del Blog - per ora sulla Chat box -

http://loghproject.blogspot.it/

Farò un breve post sul nostro blog per meglio promuovere l'informazione.
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Dio è ovunque ed ha mille nomi, ma non c'è foglia d'erba che non lo riconosca. Siam venuti assieme sulla terra, perchè non spartirne gioie e dolori? Un saggio Sufi.
http://www.gundamuniverse.it/blog/
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