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Autore Topic: Rassegna di cinema giapponese Firenze 2013  (Letto 2882 volte)
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« il: 21 Maggio 2013, 19:25:14 »

Vi posto il link
http://www.rassegnagiappone.com/

alla rassegna di cinema giapponese di animazione e non che si terrà  dal 22 al 25 maggio presso il prestigioso cinema Odeon di Firenze e/o presso Palazzo Strozzi, entrambi in pieno centro storico.
Sono previste manifestazioni culinarie e di artigianato legate al Giappone e di sovvenzione alle vittime di Fukushima.

Modificato il titolo - Moderatore Debris
« Ultima modifica: 25 Maggio 2013, 22:08:52 da Debris » Loggato
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« Risposta #1 il: 22 Maggio 2013, 09:27:05 »

Bellissima iniziativa, peccato essere così distante altrimenti non me la sarei lasciata scappare; a proposito di cinema giapponese, ieri sera su Rai 5 hanno trasmesso Departures.

http://it.wikipedia.org/wiki/Departures

L'ho trovato migliore e più bello di quel che la descrizione di wikipedia mi ha lasciato intendere.
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« Risposta #2 il: 22 Maggio 2013, 12:00:27 »

Lo vidi al cinema quando usci e mi piacque così tanto che tornai a vederlo una seconda volta
! Può un film incentrato sulla morte diventare un inno alla vita? Departures si. Mi ha fatto ridere, riflettere, piangere come una fontana... tutta la gamma dei sentimenti umani dall'amore al pregiudizii sono stati raccolti in una sola pellicola.
Ovviamente appena ho trovato una buona offerta mi sono comprata pure il dvd, che ha degli extra interessanti. Una necessaria menzione va fatta alla traccia della bellissima colonna sonora!
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« Risposta #3 il: 22 Maggio 2013, 12:13:47 »

Stasera andrò alla inaugirazione, mi improvviserò critico cinematografico e vi farò sapere le mie impressioni! 
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« Risposta #4 il: 24 Maggio 2013, 14:35:21 »

L'inaugurazione l'ho saltata perchè ho fatto tardi al lavoro ma ieri mi sono presa mezzo pomeriggio libero per andare al festival.
Le opere che ho visto sono state il documentario Vite da rifugiati - storie dalla scuola STORIE DALLA SCUOLA ELEMENTARE MINATO DI ISHINOMAKI , il live action di Ruroni Kenshin ed il cortometraggio di animazione "Soldier school"

Il doumentario "Vita da rifugiati"  merita sicuramente di essere visto. Non so in quali circuiti o manifestazioni verrà proiettato, ma se passa dalle vostre città andate a vederlo.
Copio la recensione ufficiale La pellicola è stata girata a Ishinomaki, prefettura di Miyagi, una città fortemente colpita durante il Grande terremoto del Giappone orientale, e raccoglie le immagini della vita quotidiana dei rifugiati della scuola elementare Minato durante sei mesi, dal 21 aprile all’11 ottobre. Un ritratto autentico, scevro di sentimentalismi, dove emergono le personalità delle persone intervistate, si percepiscono lo stress e le difficoltà della vita in comune e allo stesso tempo si assiste alla nascita di incontri e rapporti che in altre condizioni non sarebbero mai avvenuti. Un documentario umano e autentico dove assieme alle immagini della vita di tutti i giorni si intravedono i veri sentimenti dei protagonisti di questa immensa tragedia.
Piccole storie di gente normale che ha perso tutto nel giro di poche ore ma che nella disgrazia è riuscita a mantenere una incredibile dignità; non si vedono scene di disperazione né di ostentazione del dolore profondo che i vari rifugiati hanno provato e provano, su ogni sentimento prevale la voglia di farcela, di ripartire, di ricreare con poco una vita, una comunità, un futuro. Un ex barbiere ripulisce il suo locale dal fango per fare gratis, senza acqua, senza sapone, con le sole forbici, barba e capelli agli sfollati. Perchè lo fa? Perché il lavoro gli dà quella dignità che il languire nei dormitori gli stava rubando. Un uomo semina girasoli nella melma, così quando la scuola riaprirà i bambini saranno felici.  In una delle ultime scene una signora, anziana ex commerciante di kimono, dopo un anno di vita collettiva nel rifugio ottiene l'assegnazione di una casa, un prefabbricato di forse neppure 15 mq. L'anziana, che per tutto il documentario non ha mostrato una lacrima, si accascia a terra piangendo. Il perché non lo spiega, ogni spettaore potrà dare la sua risposta, sulla base della sua sensibilità.

Mi ha piacevolmente sorpreso il live action di Rouroni Kenshin - kenshin samuorai vagabondo. Sono notoriamente scettica sui live action in generale ed ero decisamente prevenuta nei confronti di questo in particolare, che temevo essere una serie ininterrotta di duelli implausibili con dialoghi da dementi. Non ho quindi pianto quando ho scoperto che la fine del documentario di cui sopra mi avrebbe fatto perdere i primi 45 minuti (suo oltre 130) del film. Ho dovuto ricredermi e nel complesso ho riportato un'ottima impressione del film.
La trama, che copre approssimativamente i primi cinque volumi del manga, è stata necessariamente semplificata e molti personaggi eliminati, fusi o radicalmente modificati, ma ciò è servito a dare organicità alla storia, a creare un racconto godibile e ben equilibrato. La scenografia è molto curata, così come i costumi e gli effetti speciali, ben dosati, tali da rendere il film molto più realistico (o meno stile videogame) del manga. Ben scelti gli interpreti di Sanosuke , Kanryu e Hajime Saito, mentre un po' spenta è la recitazione di Takeru Sato nei panni di Kenshin ed efficace, senza grandi picchi, la colonna sonora
La previa lettura del manga non è necessaria per la comprensione della trama, viso le forti modifiche apportate.

Veniamo a "Soldier school" corto di animazione sul quale non mi pronuncio perché, lo ammetto, proprio non l'ho compreso. Viene presentato come un capolavoro. Non dubito che lo sia, ma a me è sembrato una banale storia su un ragazzo che, educato in una scuola militare, viene ben imbottito di propaganda, mandato al fronte e lì, incredibile da dirsi, muore. Fine.
Ai posteri l'ardua sentenza
 

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« Risposta #5 il: 24 Maggio 2013, 19:47:14 »

Oggi sono riuscita a vedere un solo film poi il dovere ha chiamato e sono dovuta tornare in studio (ad essere sinceri ha chiamato tre volte anche durante il film ma avevo prudentemente tolto la suoneria).

Il film che ho visto è "Hanatsu Iroha the Movie- Home Sweet Home" di Masahiro Ando, versione animata dell'omonima serie uscita in Giappone nel 2011.

L'adolescente O Hana durante le vacanze estive lavora come inserviente nella locanda termale di proprietà della nonna. La ragazzina, in piena crisi adolescenziale, è ai ferri corti con la madre, che accusa di non capirla. Grazie ad un diario trovato per caso ed all'esempio di una coetanea, i cui problemi familiari sono ben più pregnanti, imparerà a capire meglio se stessa ed il mondo.

Non conoscevo l'anime da cui è tratto il film, opera che si rivolge essenzialmente ad un pubblico adolescenziale, l'unico che può veramente immedesimarsi con i drammi esistenziali (rectius, le lagne) della protagonista. Quale spettatrice oramai adulta inizialmente mi sono un po' annoiata, anzi, stavo quasi per pentirmi di essere fuggita dal lavoro, anche perché le insopportabili vocine acute e ciangottanti delle protagoniste mi stavano perforando i timpani. Poi l'intreccio delle relazioni è entrato nel vivo, alla storia di Ohana si sono sovrapposte quelle della madre e della nonna e, lo ammetto, mi sono lasciata coinvolgere dal film. Ohana non capisce sua madre, che a suo volta da adolescente non riusciva a comprendere i valori e le motivazioni della nonna, immersa anima e corpo nella gestione della locanda termale. L'egoismo adolescenziale, che vede tutto il mondo a sua misura, si scontra con l'egoismo degli adulti, impegnati a perseguire i loro sogni, troppo presi dal lavoro per occuparsi veramente dei figli. Figli che prima o poi matureranno e faranno gli stessi sbagli dei genitori...è la vita, così da noi, così in Giappone....

Da un punto di vita qualitativo il film non brilla per le animazioni e per i character design,  abbastanza piatto e con tutti i pregi (lo dico per diplomazia) ed i difetti degli shojo manga (grandi occhioni, visi appuntiti, etc).
Spettacolari sono invece gli sfondi realizzati in modo magistrale, degno di certi film di Miyazaki. Bellissime soprattutto le scene in cui compaiono gli alberi e le foglie, che raggiungono un realismo quasi fotografico.

Il film è stato preceduto dal cortometraggio (5 minuti!) Halfway, regia di Jason ed Aya  Brown (a.k.a.Overture),  vincitore del Sapporo International Short Film Festival.
Delizioso, semplicemente delizioso!


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« Risposta #6 il: 25 Maggio 2013, 10:48:38 »

Oggi è l'ultimo giorno della rassegna, spero avrai modo e voglia di vedere e recensirci qualche altro film.
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« Risposta #7 il: 25 Maggio 2013, 15:38:32 »

Andrei più che volentieri se Giove Pluvio desse un attimo di tregua. Tuoni, pioggia  scrosciante e 10 gradi di temperatura  rendono poco piacevole farsi una camminata fino al cinema!
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