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Autore Topic: Sigla sì sigla no  (Letto 6410 volte)
geRro
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« il: 21 Marzo 2009, 21:16:10 »

Anni fa, quando finalmente potemmo rivedere la prima serie di MSG, Mediaset la mandò in onda senza sigla o quasi. Non che la cosa mi abbia seccato poi tantissimo (un pochetto, dai indifferente ), o almeno non quanto certe rititolazioni e la rimozione natalizia furioso ; vabbè evil2 ; poi ebbi modo di leggere (non ricordo più se in un numero di Gundam0079 di Kondo o dove altro) che la faccenda era dipesa da una precisa scelta concordata con Tomino in persona. shocked
Per la cronaca, quando poi sono usciti i primi trailer della vendita dei DVD, al solo riascoltarla, ebbi un tuffo al cuore, e questo aumentò la curiosità per la "modifica concordata". non so/e allora?
Voi vi ricordate la questione? E' vera o ricordo male? E se lo è, qualcuno ha mai saputo o capito il perchè?  aiuto
Se il discorso era già stato affrontato, allora vi prego di scusarmi e se possibile di linkarmi la discussione giusta. Grazie. angelo
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« Risposta #1 il: 21 Marzo 2009, 21:29:33 »

da quanto ricordo io fu tomino a non volerla (oltre a voler scegliere personalmente i doppiatori) perché riteneva che gundam non fosse un semplice anime come tanti ma più una cosa tipo sceneggiato o simili...
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« Risposta #2 il: 21 Marzo 2009, 22:07:49 »

Parli della sigla "Eccoci siamo amici tuoi e io sono Peter Rei"? ^^
Quella credo che in effetti sia stata "cassata" insieme al doppiaggio italiano d'epoca.

Invece mi pare di ricordare che avrebbero dovuto trasmettere la sigla originale giappa, ma MS fece come al solito e decise che non era il caso e che anche il prologo era superfluo (che infatti non fu trasmesso nelle prime 2/4 puntate) perché tanto non dava informazioni utili per inquadrare la storia... Rolling Eyes

Non so se ai tempi la questione fu discussa sul forum, sicuramente qualche messaggio nella mailing list fu scambiato.
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« Risposta #3 il: 22 Marzo 2009, 08:02:17 »



 Se si ascolta la campana Mediaset - esiste una intervista di Tv e sorrisi e canzoni a Tomino in persona - è stato lui a decidere questo...

te la prendo proprio da un sito terzo  cosi non abbiamo controversie...

 http://www.ubcfumetti.com/weblog/?1312

L'annuncio...

http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo215030.shtml

e l'intervista a firma di Francesca Fornario...

http://archivio.sorrisi.com/sorrisi/diretta/art023001014627.jsp



Abbiamo incontrato Yoshiyuki Tomino, autore della saga di Gundam dal 1979 e oggi anche produttore del celebre cartone animato. Tomino, 63 anni, originario di Odawara (Giappone), è venuto in Italia accompagnato dalla moglie per scegliere personalmente le voci per il nuovo doppiaggio di “Mobile suit Gundam”, la serie da noi trasmessa nel 1980 da Telemontecarlo e ora riproposta da Italia 1 (dal 24 agosto). Tomino ha infatti imposto una condizione per mandare di nuovo in onda Gundam: cambiare completamente le voci e gli effetti sonori. Nell’ntervista che ci ha concesso in esclusiva ci spiega perché. Poi ragiona sulle caratteristiche dei cartoni animati, racconta come Gundam inviti i bambini a riflettere sull’inutilità della guerra e cita come suoi maestri, a sorpresa, Fellini e Visconti.

Yoshiyuki Tomino, perché ha voluto un nuovo doppiaggio di Gundam?


 Il doppiaggio dei cartoni animati deve essere completamente ripensato. Quando Gundam è nato io non ero proprietario dei diritti del personaggio, non avevo voce in capitolo sulle decisioni produttive, non avevo nemmeno mai ascoltato le voci dell’edizione italiana. All’epoca, ma purtroppo vale ancora oggi, i cartoni animati venivano doppiati in modo sciatto, con effetti sonori scadenti e standardizzati e voci che spesso non corrispondevano alla natura dei personaggi. Quando finalmente ho potuto acquistare i diritti di Gundam ho voluto rifare interamente la colonna sonora, con nuovi effetti speciali e voci più appropriate.



In Italia i cartoni animati, giapponesi e non, vengono spesso doppiati in modo non realistico, con voci caricaturali. E’ una tendenza che ha riscontrato anche nel vecchio doppiaggio di Gundam?



Questa è una domanda che mi fa molto piacere, perché tocca il cuore del problema. Questa tendenza, che ho riscontrato non solo in Gundam, è in realtà un vizio anche giapponese. Le voci caricaturali servirebbero a rendere più accattivante a storia per il pubblico dei bambini piccoli, attirati dalle voci buffe, ma pregiudicano la comprensione e l’efficacia del racconto, che per essere credibile e coinvolgente ha bisogno della massima aderenza alla realtà. Spesso chi si occupa di manga (fumetti, n.d.r.) e cartoni animati non ha una conoscenza approfondita del cinema e del teatro, non conosce la recitazione degli attori. Questa è una grave lacuna, che ha fato sì che si creassero degli standard di doppiaggio per i cartoni animati meno professionali e quindi efficaci rispetto al cinema. Anche io, fino a 20 anni fa, mi sono adeguato a quegli standard: il pubblico era abituato e si accontentava. Poi sono diventato critico nei confronti di quel modo di operare e sa perché? Il cartone animato, rispetto al film dal vero, richiede una cura ancora maggiore della recitazione.


Può spiegarci perché?


Le riprese dal vero sono la fedele riproduzione del reale. Il disegno, invece, ha meno aderenza con la realtà: è una sintesi, contiene meno informazioni visive. Questa è la sua forza poetica ma anche la sua debolezza.


Significa che l’animazione, rispetto al cinema, richiede al pubblico uno sforzo maggiore? Più immaginazione?



Esatto. L’animazione è un modo di raccontare le storie meno immediato, dunque più complesso. So che in occidente i cartoni animati vegono considerati un prodotto principalmente per i bambini, ma l’animazione non è un prodotto, è un linguaggio.


Attraverso l’animazione si possono raccontare storie per ogni fascia d’età.
Per quale fascia d’età è stato creato Gudam?



Ora è diventato godibile anche per gli adulti, ma è stato pensato specificamente per i bambini. A maggior ragione ho voluto dare tutta questa importanza, che a qulcuno è parsa esagerata, al doppiaggio. Per rendere credibile la storia narrata in un cartone animato è fondamentale la recitazione dei personaggi, che per me deve essere professionale come quella del cinema e del teatro. E’ quello che ho cercato di fare con Gundam.



E gli effetti sonori? Specialmente nelle serie di fantascienza robotica capita che non siano sincronizzati alle immagini: si sente un colpo di arma da fuoco e solo dopo il robot spara un missile…


Stesso discorso, serve più professionalità. In Giappone si produce animazione a ritmi industriali, una serie va avanti realizzando una puntatata a settimana. Per questo succede spesso che la colonna degli effetti sonori venga incisa prima che siano pronte le immagini, che quindi non sono sincronizzate. In un film sarebbe inaccettabile, e credo che debba esserlo anche in un cartone animato. Gli spettatori dei cartoni animati meritano più rispetto, soprattutto quando sono bambini.


Però il pubblico italiano si è affezionato alle vecchie voci di Gundam, ai nomi dei personaggi, che lei ha voluto riportare all’originale giapponese, e anche alla vecchia sigla, che ha voluto sopprimere. Non ha paura che il pubblico si disaffezioni?




So che sulle prime i fan di Gundam rimarranno spiazzati, ma questa per me è una forma di pressione per fare un lavoro ancora migliore e per non deludere i seguaci della saga. La veccia edizione delle voci italiane è stata realizzata senza chiedere un mio parere, non l’avevo mai sentita, e non aiuta a capire la natura dei personaggi. Quanto alla sigla, nemmeno i film ne hanno una e non se ne sente la mancanza.
   



Quando Gundam è comparso in Italia, nel 1980, i cartoni animati giapponesi con i robot erano al centro di una polemica. Si diceva che incitassero i bambini alla violenza.



Quando ho creato Gundam erano appena nate le mie due figlie. Da padre e mi ponevo anche io quegli interrogativi, vedendo i vari “Goldrake” e “Mazinga”. Che non incitano direttamente alla violenza, anzi, ragionano sul senso di giustizia, ma contengono moltissime scene di lotta. Ho cercato di creare un’alternativa a questi robot accusati di essere violenti. Per questo in Gundam c’è molta meno azione violenta e più introspezione. I personaggi parlano molto tra loro e espongono i loro pensieri. Il mio scopo era cercare di aiutare i bambini a riflettere sull’inutilità della guerra, invitarli a non commettere gli errori che fanno gli adulti. Gundam è nato con questo intento 25 anni fa ma il suo messaggio è ancora attuale.



A chi si si ispira Yoshiyuki Tomino ? Quali sono stati i suoi maestri?


Federico Fellini e Luchino Visconti. Mi piacciono sporatutto perché non seguivano gli schemi, erano totalmente liberi dai pregiudizi. Hanno realizzato dei film che sono tutto il contrario di quello che all’epoca la genta pensava che dovessero essere i film.



   Io conosco altre campane..presenti...e sò che nessuno ha fatto domande a Tomino sulla sigla.

 L'intervista è interessante,per vari motivi - magari anche da ripubblicare - il problema di Tomino in effetti è che all'epoca il doppiaggio nipponico era probabilmente di livello più basso dell'attuale...
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Dio è ovunque ed ha mille nomi, ma non c'è foglia d'erba che non lo riconosca. Siam venuti assieme sulla terra, perchè non spartirne gioie e dolori? Un saggio Sufi.
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« Risposta #4 il: 22 Marzo 2009, 16:37:22 »

Così, dunque... think
"L'animazione è un linguaggio e non un prodotto" è una bellissima frase, ma mi suscita alcune perplessità se scendiamo nello specifico...però andrei OT. look
Capitolo "certi prodotti è irrilevante abbiano una sigla": dipende. Se in un film i titoli di testa sono accompagnati da una musica quella è una sigla per me. Telefilm idem. Poi sinceramente non ricordo un solo sceneggiato, radio o tv che sia, senza due note o un annuncio chiaro che comincia...  tv
Daccordo che non sia un jingle stupido e fuori tema, ma il "no" assoluto non è affatto ben motivato.  specchio
Mmmh... No: non ci siamo. Mi puzza di "più strano più bello". Sbaglierò.  confused
Non è che magari gli hanno detto "vogliamo metterci una nuova sigla", lui l'ha ascoltata e ha detto "se è o questa o niente allora meglio niente"?... non so/e allora?

Grazie comunque per avermi fornito queste delucidazioni.  brindisi
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« Risposta #5 il: 22 Marzo 2009, 17:55:07 »

Se si ascolta la campana Mediaset - esiste una intervista di Tv e sorrisi e canzoni a Tomino in persona - è stato lui a decidere questo...
mha...a me l'impressione dell'intervista è che non parli dell'assenza di sigla in assoluto, ma dell'assenza della sigla italiana...poi... non so/e allora?
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« Risposta #6 il: 22 Marzo 2009, 20:24:50 »

mha...a me l'impressione dell'intervista è che non parli dell'assenza di sigla in assoluto, ma dell'assenza della sigla italiana...poi... non so/e allora?

 think
avrà sentito quella di wing...  indifferente rotfl1 rotfl1 rotfl1
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« Risposta #7 il: 22 Marzo 2009, 21:15:59 »

Tanto poi quella finale M€€€€€€dia$$$$$€€€€€ttt l'avrebbe cmq tagliata x fare posto agli insulsi spot di boing
Inoltre con la fine del mercato dei 45 giri ormai son morte e sepolte anche le sigle...resistono quelle delle fiction a livello di titoli di testa (c'è da dire che la musiche di RIS ad esempio le ha composte un certo Flavio Premoli...ex PFM  asd asd asd )
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« Risposta #8 il: 23 Marzo 2009, 07:45:26 »


Così, dunque... think
"L'animazione è un linguaggio e non un prodotto" è una bellissima frase, ma mi suscita alcune perplessità se scendiamo nello specifico...però andrei OT. look
Capitolo "certi prodotti è irrilevante abbiano una sigla": dipende. Se in un film i titoli di testa sono accompagnati da una musica quella è una sigla per me. Telefilm idem. Poi sinceramente non ricordo un solo sceneggiato, radio o tv che sia, senza due note o un annuncio chiaro che comincia...  tv
Daccordo che non sia un jingle stupido e fuori tema, ma il "no" assoluto non è affatto ben motivato.  specchio
Mmmh... No: non ci siamo. Mi puzza di "più strano più bello". Sbaglierò.  confused
Non è che magari gli hanno detto "vogliamo metterci una nuova sigla", lui l'ha ascoltata e ha detto "se è o questa o niente allora meglio niente"?... non so/e allora?

Grazie comunque per avermi fornito queste delucidazioni.  brindisi


Fino a quella frase...."L'animazione è un linguaggio e non un prodotto" io direi che è anche corretto ma è il seguito che non funge...

In realtà se si guarda bene,tutte le opere hanno una sorta di tema di inizio,una canzone guida,per così dire un elemento che ricorre e affezziona il pubblico...Ed Tomino è troppo intelligente per non saperlo.

 Fose la soluzione è in quello che dice Omar la fine dei 45 giri ed in quello che hai detto tu...la sigla proposta era brutta...
Combiniamo tutto con la tendenza di un gruppo come quello Mediaset a tagliar - ma dico proprio tagliare di brutto -le sigle...a trasformare il programma in un intervallo fra le pubblicità ( tendenza che talvolta vedo pure alla Rai  visto ieri l'altro il finale fra due programmi,X Factor il processo ed Scalo 47 o simile è il titolo...proprio tagliato via in un modo affrettatissimo dove finisce l'uno dove inizia l'altro ..)

tendenza che non mi piace...

Ne capisco la genesi ma la trovo stupida...Le sigle hanno una loro funzione,sono in effetti un valore a se stante...

Ricordo alcue magnifiche opere come Hill street giorno e notte - il padre di tutti i serial USA... con una sigla da paura...
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« Risposta #9 il: 23 Marzo 2009, 11:43:29 »

Invece mi pare di ricordare che avrebbero dovuto trasmettere la sigla originale giappa, ma MS fece come al solito e decise che non era il caso e che anche il prologo era superfluo (che infatti non fu trasmesso nelle prime 2/4 puntate) perché tanto non dava informazioni utili per inquadrare la storia... Rolling Eyes

Ricordi bene Priest.
Sunrise impose:
1) un adattamento che fosse coerente con la versione internazionale (cioè quella USA).
2) di ridoppiare sotto la supervisione di Tomino per la scelta delle voci (anche se credo che fu proprio Tomino ad insistere su questa cosa).
3) di usare la rumoristica internazionale (che tanti dubbi ha lasciato in giro).
4) di non usare sigle diverse da quelle originali.

Il punto 1 venne curato da d/Visual direttamente in Giappone. Dal diario di Colpi dell'epoca (si chiamava Stardust Memories ma ora è irrimediabilmente offline) venne fuori che anche la versione USA aveva parecchie magagne e quindi Colpi andò direttamente da Tomino a chiedere lumi. Ne venne fuori che, almeno a sentire Colpi, l'adattamento italiano del 2004 era divenuto il migliore sulla piazza.

Il punto 4 invece fu (comprensibilmente) ignorato da Mediaset. Gundam era un prodotto molto lontano dal target MSet e se avessero dovuto passare "Tobe Gundam" come opening, il disastro sarebbe stato totale... tv Ad ogni modo, se vi ricordate, le prime percussioni di "Tobe Gundam" si potevano sentire nel sottofondo del mozzicone di opening che ITA1 trasmetteva.

Il risentimento di Mediaset su 'sta storia delle imposizioni, lo ricorderete nelle parole di Margaria a Lucca '08 quando gli fecero delle domande precise sulle vecchie sigle/doppiaggio. La risposta fu più o meno "Non ci potevamo fare nulla. Tomino in persona è venuto dal Giappone per controllare che le cose andassero in quel modo".
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« Risposta #10 il: 23 Marzo 2009, 12:16:24 »

Avevo pensato anch'io che la cosa fosse andata così, con Mediaset che pensava di fare la sigla nuova (tipo CdZ o DB) o, al massimo, riciclare quella vecchia con Peter Rei, e Tomino che voleva quella originale. Alla fine sono giunti ad un compromesso salomonico (niente sigla e basta) e scusa più o meno plausibile (neanche i film presentano una sigla). Effettivamente quella originale mi ha fatto impressione (forse non sono più abituato a sigle jap anni '70), fatto sta che abitualmente con i dvd sento la sigla storica italiana e poi metto l'audio nuovo per le puntate (ho provato ad ascoltare il doppiaggio storico, che non ricordavo data la tenera età che avevo ai tempi della trasmissione, ma dopo due minuti di Principato di Jion, Scia, Flammet ho rinunciato).

Credo comunque che in questo caso abbiano preso per la gola Mediaset e abbiano imposto pretese che incredibili (per carità il nuovo doppiaggio a me piace molto e sono contento che l'abbiano fatto, ma dal punto di vista di Mediaset i nipponici hanno approfittato parecchio della volontà di riportare in Italia Gundam).

Questo non toglie i soliti errori di programmazione e collocazione, il salto dell'introduzione storica nelle prime puntate e tutte le altre fesserie commesse per rovinare la messa in onda della serie.
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